Il Governo taglia i fondi agli enti locali e i Comuni si difendono come meglio credono, iniziando a colpire gli utenti più facili da multare: gli automobilisti. Un esempio: a Milano, in piazzale Lotto e dintorni, giovedì scorso sono state disegnate ovunque strisce blu per il parcheggio a pagamento. Il giorno successivo, venerdì, fioccano le multe sui parabrezza delle auto parcheggiate dentro e fuori dalle delimitazioni, alcune con motivazioni fantasiose come “l’intralcio agli autobus di linea”. Nemmeno il tempo di consentire a residenti e pendolari (nella zona ci sono diversi uffici) di procurarsi il famigerato “gratta e sosta”, un’altra “soluzione” studiata ad-hoc per penalizzare gli automobilisti, che devono procurarselo cercando l’edicola o il tabaccaio più vicino (se non li hanno terminati) per poi grattarlo (senza sbagliare) e tornare all’auto per esporlo sul cruscotto (sempre che nel frattempo non sia già passato il vigile con il suo blocchetto fumante). 

Della serie “ti piace vincere facile”, come recita un noto spot pubblicitario, 78 euro facili facili che penalizzano più che altro i pendolari (di sera i parcheggi si svuotano completamente) che trovavano facilmente parcheggio in una piazza che ha ben altri problemi: prostitute italiane, cinesi e sudamericane a tutte le ore del giorno che passeggiano su e giù sui marciapiedi o che fingono di aspettare un autobus, e venditori abusivi di auto usate in pianta stabile, probabilmente rumeni, che occupano uno dei pochi spartitraffico dove la sosta, guarda un po’, è ancora gratuita. I vigili urbani che presiedono la piazza sanno anche che queste auto sono sprovviste di assicurazione (obbligatoria per chi occupa suolo pubblico, pur non circolando) rispondono che ci sono indagini in corso.

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In questa situazione di degrado è certamente più facile sguinzagliare gli ausiliari per colpire gli utenti più deboli: tra tagliandi per la sosta e contravvenzioni i Comuni guadagnano un sacco di soldi. E qui, la prima buona notizia: gli ausiliari del traffico non sono autorizzati a multare le auto fuori dalle strisce blu, ma possono elevarle solo ed esclusivamente a coloro che non sono in regola con il pagamento della tariffa sulla sosta o che ne intralcino la fruizione. Fanno eccezione solo alcuni Comuni, come quello di Forlì, dove una delibera del sindaco ha esteso i poteri degli ausiliari.

La seconda buona notizia è che la Prefettura di Milano è talmente oberata dai ricorsi che non risponde nei termini previsti (180 giorni o 210 a seconda che il ricorso venga inviato direttamente alla Prefettura o tramite il Comando di Polizia Locale che ha elevato la contravvenzione).

Purtroppo in Italia l’abitudine è quella di lamentarsi senza agire per difendere i propri diritti, anche quando si tratta di una multa ingiusta, consentendo ai Comuni di approfittarsene e continuare nei loro comportamenti indegni di una società civile evoluta, come dovrebbe essere la nostra.

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Silvio Malvolti

Silvio Malvolti

Ho fondato BuoneNotizie.it nel 2001 con il desiderio di ispirare le persone attraverso la visione di un mondo migliore. Nel 2004 ho costituito l'Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo, che oggi gestisce questa testata: una sfida vinta e pluripremiata.

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No Comments

  • Remo ha detto:

    Adesso anche gli invavilidi con tanto di tesserino H, devono pagare il parcheggio, mentre i falsi invalidi, solo alcune rare volte vengono intercettati, che vergogna per i vigili che non fanno il loro dovere