Società

Per unacittà dei più piccoli

di 19 Febbraio 2003No Comments

Una nuova filosofia può fare da sfondo alla programmazione urbana: considerare il bambino – e non più l’adulto – come punto di riferimento del governo della città. Non è solo una declamazione di principio, ma un vero e proprio progetto, denominato “La città dei bambini” e promosso dall’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).
Roma vi ha aderito nel 2001, al punto che il 20 novembre dello stesso anno, in Campidoglio, si è aperto il primo Consiglio dei bambini della città. Il sindaco, in quella occasione, disse ai bambini che aveva bisogno del loro aiuto per cambiare la città e per farla diventare adatta a tutti i cittadini. Il Consiglio dei bambini è formato da 42 ragazzini e ragazzine di quarta e quinta elementare che rappresentano i 19 Municipi della città e anche i bambini stranieri, rom, portatori di handicap.
Nel primo anno di lavoro si è discusso delle difficoltà per i bambini di Roma di uscire di casa sicuri, del gioco e dei piccoli che passano lunghi periodi in ospedale.
Recentemente il Consiglio ha promosso un incontro con i piccoli degenti dell’Ospedale pediatrico di Roma Bambino Gesù e, alla presenza del sindaco, si è discusso, con gli amici malati, sulle iniziative che potevano essere più utili per loro.
E’ stata chiesta compagnia e poi libri da leggere e da farsi leggere. L’Assessorato alle Politiche di promozione dell’infanzia e della famiglia ha pertanto invitato i librai romani all’iniziativa “Manda un libro in ospedale”. Nelle 15 librerie che hanno aderito, i clienti, sono stati invitati ad acquistare un libro in più e a lasciarlo come dono per i bambini ricoverati nei reparti pediatrici della città.
A fine campagna, a dicembre scorso, i bambini del Consiglio si sono divisi in gruppi e sono andati nei reparti pediatrici di alcuni ospedali della città a consegnare i libri raccolti come regalo di Natale ai loro compagni che erano costretti a passare le festività a letto, lontani dalle loro case e, in molti casi, dalle loro città.

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Manila Antinori

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