Società

Il panettone, giro d'affari da mezzo miliardo di euro

di 20 Dicembre 2007No Comments

In Italia, a Natale, si spendono 14 euro a testa per il panettone, per un giro d’affari globale che supera il mezzo miliardo di euro. E’ quanto emerge da un’indagine della Camera di Commercio di Milano, condotta lo scorso mese di novembre. Il tradizionale dolce natalizio milanese viene acquistato dall’84% degli italiani; oltre la metà lo preferisce nella versione classica, con uvetta e canditi.
I più golosi sono i napoletani: il 90% lo acquista e lo consuma specialmente a casa propria, dopo pranzi e cene con parenti e amici. Subito dopo ci sono i milanesi con l’88%, che amano mangiarlo a casa propria in ogni momento della giornata; i romani, invece, si fermano al 74% e uno su tre circa lo consuma a casa di amici e parenti.
Ma chi compra il panettone in pasticceria, quello artigianale? Uno su sette, il 14%, cioè il 4% in più rispetto all’anno scorso, mentre diminuisce la percentuale di chi lo acquista al supermercato (il 67% quest’anno contro l’80% di un anno fa). E il 74% dei milanesi e un napoletano su due associano il panettone a Milano. I motivi? Perchè lo considerano il dolce tradizionale meneghino (il 76% dei milanesi e il 67% dei napoletani) e perchè la città gli ha dato i natali (per il 16% dei milanesi e il 20,5% dei napoletani).
Per oltre la metà dei romani invece il panettone non necessariamente è associato a Milano (58,8%), anche se uno su cinque riconosce che “le marche più famose sono milanesi”. E se i giovani fino ai 25 anni faticano a riconoscere nel panettone il simbolo della città (il 67,5%), l’associazione è al contrario forte per gli ultrasessantacinquenni (68%) e per gli stranieri (61,3%). Uno straniero su tre infatti sa che questo dolce è “stato inventato a Milano” e uno su cinque (21%) pensa che proprio “a Milano lo fanno meglio”.

Condividi su:
Fabio Greco

Fabio Greco

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici