Ci sono eventi che ti cambiano la vita: a volte te la spezzano, in altri casi, anche se magari in modo traumatico e imprevisto ti aprono nuove vie. È esattamente quello che è successo 5 anni fa a Roberto, in occasione di uno dei più ‘prevedibili imprevisti’: un incidente in moto. Gli incidenti stradali, si sa, sono all’ordine del giorno, anche se gli ultimi dati confermano un sensibile miglioramento in fatto di sicurezza stradale (per le moto, secondo gli ultimi dati ISTAT, si parla di una diminuzione del 29,3% nel 2014 rispetto all’anno precedente).

La storia di Roberto, però, non si è esaurita con il trauma dell’incidente: in un certo senso, anzi, il vero shock è venuto dopo, al Pronto Soccorso di Rimini, quando Roberto –  in tuta da moto e senza documenti – è rimasto privo di sensi per diverse ore, in attesa di essere riconosciuto e di poter ricevere le cure adeguate.

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Un evento come tanti, questa volta a lieto fine, e con una marcia in più. La vita è l’arte dell’incontro, come recita un vecchio adagio, e, considerato da questo punto di vista, l’incontro con l’imprevisto è sicuramente un’opportunità. Soprattutto a livello creativo. Nel caso specifico, Roberto ha fatto di necessità virtù, trasformando un’esperienza negativa in spunto professionale. Da 9 anni, la Crono-Time, di cui è il fondatore, era un’azienda rodata nella produzione di strumenti dedicati agli sportivi. Lo sport è sfida, certo, ma rispetto al passato, l’esigenza di sicurezza inizia ad acquisire un peso sempre più notevole: perché lo sport è praticato da persone e la vita ha un valore in sé che non va dimenticato e che trascende ogni sfida. Roberto ha così deciso di creare qualcosa che agevolasse la tempestività dei soccorsi, in caso di incidente. È così che è nato ICE-KEY, (acronimo che sta per In Case of Emergency), un braccialetto “salvavita” che, in realtà, è una vera e propria cartella clinica informatica: una chiavetta USB su cui è possibile caricare informazioni personali e sanitarie, esami, referti e quant’altro, secondo standard medici internazionali, tutti dati traducibili in ben 7 lingue.

L’idea è decollata ben al di là del mondo dello sport, rivelandosi trasversale e diffondendosi anche in altri ambiti, consentendo a chiunque di sentirsi più sicuro e protetto in caso di emergenza. A distanza di poco tempo, la chiavetta si è evoluta anche in altri formati, come la card e lo sticker dotati di microchip con tecnologia NFC e QR Code, contenente tutti i dati dell’utente, aggiornabili tramite la app Ice Key Tag, disponibile su Google Play, che permette di inserire i dati nel dispositivo e di leggerli in modo rapido e intuitivo attraverso il semplice utilizzo di uno smartphone.

A cinque anni di distanza dalla nascita dell’idea, oggi l’espansione continua. Dopo la convenzione con diverse società e associazioni sportive, come la Federazione Motociclistica Italiana, la Federazione Italiana Sicurezza Piste Sci, l’Associazione Maestri Sci Italiana, Roberto ha recentemente fornito più di 5mila ICE-KEY in formato card alla società Manpower, in dotazione ai lavoratori per Expo2015, con la collaborazione e l’adesione del 118 AREU Lombardia.

L’innovazione è stata riconosciuta anche a livello internazionale, grazie all’ISPO AWARD di Monaco di Baviera, dove l’idea è stata premiata lo scorso febbraio nella categoria Outdoor, Protection & Safety. Un motivo di orgoglio per Roberto e un po’ per tutti gli italiani, per l’inventiva che da sempre ci contraddistingue nel mondo.

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Martina Fragale

Martina Fragale

Giornalista pubblicista dal 2013 grazie alla collaborazione con BuoneNotizie.it, di cui oggi sono direttrice. Mi occupo di temi legati all’Artico e ai cambiamenti climatici; come docente tengo corsi per l’Ordine dei Giornalisti e collaboro con l’Università Statale di Milano.

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