Hayden, cittadino americano, ha scelto di vivere e restare in Italia. Ecco perché.

‘Cosa ci fai qui in Italia? Non stavi meglio prima? Questo paese va a rotoli! Torna in America e portaci anche me. Li sì che si sta bene.’

Che ci crediate o no, queste sono le domande e i commenti che mi sento fare quasi ogni giorno da quando vivo in Italia. Ma immaginatevi il mio stupore quando, otto anni fa, mi trovai davanti alla bellezza mozzafiato del Lago di Como e le sue montagne: un vero paradiso! Mi sentivo come se avessi vinto la lotteria!

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Quindi, quando per la prima volta mi sentii rivolgere una di quelle domande al bar, qualcosa non tornava. Come facevano a non essere completamente travolti da tutta quella bellezza anche gli altri intorno a me?

Ero confuso, ma allo stesso tempo determinato a scoprire perché gli italiani avessero un’idea così negativa del loro paese e pensassero agli Stati Uniti come un sogno. Ma qual era il punto? L’erba del vicino (o quella dall’altra parte dell’oceano) era davvero più verde?

Ci ho messo un po’ a capirlo, ma adesso, con otto anni di vita italiana alle spalle, penso di essere vicino a una possibile risposta: tutto dipende dalle lenti con cui guardiamo ciascuno dei due paesi. Di solito, quando gli italiani guardano l’America, sembrano indossare occhiali tutti rose e fiori, come se fosse la terra promessa. ‘Grande l’America!’ ‘Voi siete avanti.’ ‘Bisogna proprio prendere e andar a vivere li.’

L’Italia, invece, spesso viene vista tramite una lente nera di critica, lamentela, e negatività dagli italiani stessi (c’mon, you know it’s true). Non sto dicendo che qui non ci siano problemi, sfide e difficoltà, ma qual è il paese al mondo che non ne ha? Non fraintendetemi, ci sono diverse cose in Italia che mi fanno andare fuori di testa, ma quando mi fermo a pensare che qui non rischio di indebitarmi fino al collo se mi rompo una gamba, o che mio figlio non dovrà accendere un mutuo per andar all’università, allora capisco che forse ho fatto la scelta giusta. Lasciamo stare le armi (che in America si possono comprare facilmente al supermercato), la velenosa faziosità politica, il materialismo sfrenato, e soprattutto, il fatto che gli americani non sanno fare la pasta! E anche se ogni tanto mi mancano le grandi colazioni americane, posso accontentarmi di una bella brioche alla nutella al bar.

Mi chiedo se non si potrebbe avere una visione più equilibrata, sia quando si guarda all’America che quando si guarda all’Italia? Perché finché si continua a osservare l’Italia con quella lente nera, sarà difficile vedere altro che buio.

Pian piano però, ho iniziato a intravedere della luce nelle mie conversazioni con gli italiani, mentre bevevamo caffè macchiati (un po’ troppo piccoli per me) e cappuccini. Ogni volta che dicevo loro quanto amassi il loro paese e quali belle qualità vedessi nei suoi abitanti, i loro occhi si accendevano, anche solo per un’istante. Ovviamente non in tutti i casi: ogni tanto capitava il tipo scettico che mi guardava come se fossi un alieno, agitando le mani con il tipico gesto italiano che significa chiaramente ‘Ma che diavolo stai dicendo?’

Questo è lo stesso gesto che ho visto fare da molti amici e familiari anni dopo, quando ho annunciato loro ciò che avevo in mente per la mia cerimonia di cittadinanza. Per me, diventare italiano era un sogno (potete prendermi in giro se volete). I miei amici americani erano anche un po’ gelosi! Ero deluso, però, quando dopo aver consegnato il mio ultimo documento per la cittadinanza, anziché ricevere una bella festa dall’impiegato comunale, mi sono sentito dire con tono piatto e freddo: ‘Torna tra due settimane, cinque minuti per il giuramento e via.’

‘Ma come?’ mi sono detto. ‘E dove sarebbe il mandolino, la musica, e le danze celebrative? Niente cibo? Neanche un aperitivo?’ Dai! Mi aspettavo di più dai miei quasi compatrioti.

In quel momento ho deciso di prendere la questione nelle mie mani. E un’ora più tardi tutto ciò di cui avevo bisogno per i miei festeggiamenti era già in transito verso casa mia. La cosa assurda è che è stato più’ semplice ordinare un bel look tri-colore dall’Inghilterra piuttosto che dall’Italia. Alla faccia del patriottismo! Ed eccomi quindi pronto a varcare la soglia del Comune di Lecco per il mio giuramento alla nazione: sul mio bel monociclo, indossando un poncho, un papillon e un cappello da cowboy tutti verdi, bianchi, e rossi. E come se questo non fosse abbastanza, avevo sotto il braccio la mia chitarra per intonare la mia canzone d’amore all’Italia al sindaco.

I miei amici più scettici pensavano che, conciato in quel modo, mi avrebbero sbattuto fuori ancora prima di entrare. Ecco però che di nuovo stavano guardando attraverso la lente più scura, aspettandosi il peggio dei loro connazionali. In realtà, non solo mi hanno lasciato entrare, ma tutti, dall’impiegata amministrativa al sindaco, mi hanno ringraziato per aver portato in comune un po’ di musica e colore. Prima del giuramento ho cantato la mia canzone e mi è stato chiesto di suonarla di nuovo in altri due uffici. Visto che alle persone è piaciuta parecchio, ho deciso di realizzare una registrazione professionale. E ora, ‘I love Italy’ è diventata un video clip!

Questo video rappresenta per me il frutto dei miei anni passati in Italia: dal bar dove ho avuto le mie prime conversazioni in italiano, alla pizzeria dove ho scandalizzato tutti mettendo il miele sulla pizza, i meravigliosi studenti con cui ho avuto il grande privilegio di lavorare, e molto altro. Tutto questo condito con un pizzico di ironia, ma con un messaggio più profondo alla base: che l’Italia, con tutte le sue pecche, è un paese davvero incredibile, e sta a ognuno di noi decidere con quale lente vogliamo guardarlo.

Leggi anche: “L’Italia è un’eccellenza mondiale”, parola di Silvia Vianello. E agli Italiani dice: ricominciate a sognare!

 

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Hayden Knight Weiler

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2 Commenti

  • Fausto Cicciari ha detto:

    È vero che noi Italiani vediamo le cose troppo in nero rispetto sl nostro paese. Per quanto riguarda me, la risposta è semplice. Io amo il mio paese e sono consapevole della sua eccezionalità, proprio per questo mi addolora vedere come te sue infinite potenzialità vengono malamente e vergognosamente sciupate. È come un grande matrimonio d’amore, se si ama veramente, allora si soffre di piu se si viene trsditi. Ecco, io mi sento tradito dalla mia patria e la critico, perché il tradimento fa male.

  • Rosa Edvige Pozzessere ha detto:

    Questa mia risposta è per HAYDEN.
    Innanzi tutto GRAZIE.
    Io amo l’italia, Sono consapevole di essere una rara eccezione. Anche io come te mi sono ritrovata a sentire lamentele di ogni genere. Come si fa a non amare questo mio paese con tutti i suoi difetti ma soprattutto con i tantissimi pregi che ha.
    Ad esempio, basta guardare che meraviglie urbanistiche si sono fatte a Milano e si continuano a fare.
    Le nostre montagne a partire dalle fantastiche Dolomiti sono da mancare il fiato.
    Che dire poi di tutta la costa e del mare, fino ad arrivare al salento.
    Ed il cibo? Ogni regione è speciale.
    Non dico che in Italia non ci siano cose che possono essere migliorate… però spesso anche su questi problemi, noi Italiani anche se ci lamentiamo riusciamo comunque a trovare opportunità e soluzioni molto colorate e originali.
    Comunque caro Hayden, credo che gli Italiani vedano “gli Stati Uniti come un sogno” per la loro innata indole di avventura e voglia di scoperta ed anche perché i media, l’educazione scolastica, e la storia ci ha inculcato che l’America è meglio.
    Pensa solo al fatto di quanto i nostri nonni ci raccontano: mia nonna (come probabilmente molte altre nonne italiane) spesso raccontava a noi nipotini, di quando, da bambina una schiera di soldati americani fossero passati dal loro paesino e mentre avanzavano per la strada principale uno di loro, con quei suoi occhi azzurro mare, le avesse regalato una tavoletta di cioccolato. Oppure i miei nonni paterni, che sono rimasti in Italia mentre tutta la loro famiglia (fratelli sorelle e genitori) sono emigrati in America, costantemente li sentivi ripetere: “Ah se fossimo partiti anche noi”. Siamo continuamente bombardati da serie TV e film americani, i nostri notiziari quando parlano di politica estera, parlano in primo luogo dell’America.. A scuola ci fanno intendere che in fondo l’America è un po’ la nostra seconda patria, perchè? E’ ovvio il perchè: è stato Colobo, un italiano, a scoprire l’America… Si forse sto un po’ esagerando, ma non credo di andare tanto lontano dalla verità :D :D :D
    Comunque io sono ugualmente super innamorata dell’Italia, e senza togliere nulla all’America, beh non è proprio il paese dove mi trasferirei. Se proprio devo pensare ad un paese, penso alla Slovenia che è un gioiellino, e se devo proprio andare tanto tanto lontano, allora preferisco l’Australia.
    grazie Hayden per le tue bellissime parole e per essere diventato cittadino Italiano.