Sostenibilità

Arrestati i responsabili del disastro ecologico di Gela

di 18 Gennaio 2003No Comments

I vertici dell’ azienda petrolchimica dell’Enichem di Priolo sono stati arrestati dalla guardia di finanza di Siracusa nell’ambito di un’inchiesta sullo smaltimento dei rifiuti speciali. La guardia di finanza ha notificato il provvedimento restrittivo a 18 indagati: otto sono stati condotti in carcere mentre ad altri dieci sono stati concessi gli arresti domiciliari. Tra i destinatari dell’ordinanza di custodia ci sono i vertici dell’Enichem di Priolo e anche uno degli ex vicedirettori, che attualmente era alla guida dell’Enichem di Gela. Tutti devono rispondere di associazione per delinquere finalizzata allo smaltimento di rifiuti tossici. Secondo quanto si e’ appreso, le indagini delle fiamme gialle di Siracusa sono durate oltre un anno. Gli investigatori avrebbero accertato che l’azienda non rispettava le leggi per lo smaltimento di rifiuti tossici, ed in particolare del mercurio. Per la Procura di Siracusa, i rifiuti dell’Enichem di Priolo non venivano portati in centri specializzati, ma erano trattati come rifiuti normali. Inoltre, gli accertamenti avrebbero evidenziato come alcune parti di mercurio sarebbero state buttate in alcuni tombini. Gli investigatori avrebbero stimato che il mancato rispetto delle norme sull’ambiente avrebbe fatto risparmiare all’azienda diversi milioni di euro. La drammatica situazione ambientale e sanitaria del complesso di Gela-Priolo e’ purtroppo nota da tempo, ed i livelli di malformazioni neonatali riscontrati sono allarmanti. “Finalmente la Magistratura si sta muovendo, come ha fatto anche a Porto Marghera, Ferrara, Mantova e Brindisi, ma questi arresti non cambieranno la situazione se non vi corrispondera’ un’azione politica adeguata – spiega Fabrizio Fabbri, direttore scientifico di Greenpeace – […] E’ ora che le aziende si assumano le loro responsabilita’: a Porto Marghera i rifiuti tossici sono stati interrati o gettati in laguna, a Priolo finivano nei tombini. In Italia viviamo ancora in un far west, dove gli unici investimenti delle aziende sono in campagne pubblicitarie menzognere, mentre si continua allegramente ad avvelenare le persone e l’ambiente”.

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Manila Antinori

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