Lo scorso dicembre Greenpeace aveva scoperto operazioni di taglio nella foresta e si era appellata al Consiglio Regionale. Da allora attivisti dell’associazione ambientalista si davano il cambio per impedire l’accesso delle motoseghe alla foresta. Ora la foresta ha assunto lo status temporaneo di riserva naturale: nessuna operazione di taglio industriale vi è consentita, fino a quando non sara’ completato un censimento delle risorse forestali. Solo allora si potra’ decidere le la foresta potra’ essere aperta a operazioni di taglio secondo standard ben precisi, o se sara’ considerata definitivamente area protetta. E’ questa la soluzione che Greenpeace propone per tutte le foreste primarie del pianeta. Assieme all’istituto di ricerca World Resource Institute, Greenpeace ha avviato un progetto di mappatura delle grandi foreste primarie del pianeta, per fermarne la distruzione. “I consumatori hanno il diritto di sapere da dove provengono i prodotti che acquistano” ha commentato Sergio Baffoni, responsabile della campagna foreste di Greenpeace. “Purtroppo carta e legno continuano a provenire dalla distruzione di preziose foreste millenarie, e grandi percentuali di materia prima vengono estratte ed esportate illegalmente”.
Protetta la maggior parte della foresta di Brata
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