Sostenibilità

Terremoti:gli effetti disastrosi potrebbero essere eliminati

di 30 Settembre 2006No Comments

Alzi la mano chi non è stato testimone, in vita sua, di una scossa, più o meno violenta di terremoto. Per fortuna, gli effetti disastrosi di questo fenomeno sono rari, anche se fino ad un certo punto, ma è indubbio che, fra le calamità naturali, i terremoti sono i più pericolosi e, ahimè più subdoli.

Ma uno studio del National Institute for Earth Science and Disaster Prevention (Nied) di Tsukuba, in Giappone, nell’ambito del progetto SOFIE (Sistema Costruttivo Casa Fiemme), coordinato dall’Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree (Ivalsa) del Consiglio Nazionale delle Ricerche di San Michele all’Adige in collaborazione con la Provincia di Trento e con le aziende del settore legno del Trentino, ha dimostrato che esiste la possibilità di edificare palazzi, fino a 6 piani di altezza, costruiti con alberi coltivati in Italia.

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“Abbiamo studiato e affinato una tecnica costruttiva” dice Ario Ceccotti, direttore dell’Ivalsa “che prevede la realizzazione di pannelli massicci di spessore variabile dai 5 ai 30 cm da utilizzare come pareti e solai per edifici e realizzati dall’incollaggio di strati incrociati di tavole di spessore medio di 2 cm. I pannelli vengono poi tagliati su misura, a seconda delle esigenze, completi di aperture per porte, finestre e vani scala mediante l’utilizzo di macchine a controllo numerico e vengono poi issati e collegati tra loro in opera con angolari metallici, chiodi a rilievi tronco-conici e viti autoforanti in grado di garantire la tenuta e l’elasticità della struttura. In questo modo la relativa leggerezza del materiale utilizzato rende minori le sollecitazioni indotte dal sisma e i particolari giunti riescono a dissipare grandi quantità di energia dinamica senza che l’edificio crolli”.

I risultati sarebbero confortanti, almeno stando alle conclusioni del Laboratorio di Nied leader nello studio dei terremoti che ha valutato le conseguenze su una palazzina di tre piani costruita con questa nuova tecnica, sottoposta, sperimentalmente, ad un terremoto artificale.

“Durante il test la casa è stata sottoposta a tre simulazioni” spiega l’ing. Carmen Sandhaas, ricercatrice coinvolta nel progetto “che hanno riprodotto il terremoto avvenuto a Kobe, in Giappone, nel 1995, che ha raggiunto la magnitudo 7,2 sulla scala Richter, quello di El Centro, verificatosi nel 1940 nella parte meridionale della California e diventato oramai uno standard nell’ambito di questa tipologia di prove, di magnitudo 6,7, e il terremoto di Nocera Umbra del 1998, magnitudo 5,8. Il terremoto di El Centro è stato addirittura amplificato al 160% della sua intensità reale. Inoltre le aperture al pianoterra della casa (porte e finestre) sono state gradualmente ampliate in modo tale da creare una struttura meno resistente, che è stata infine sottoposta alla simulazione del terremoto reale di Kobe. L’edificio ha risposto in maniera più che positiva a tutti e tre i test” continua il prof. Ceccotti “e non ha subito danni strutturali, cosa che purtroppo non è successa nei luoghi dove i terremoti sono effettivamente avvenuti.
L’Italia è un Paese a forte rischio sismico e la sua storia è caratterizzata da numerosi terremoti disastrosi. Ricerche come queste forniscono dei chiari segnali al mercato e alla società: le caratteristiche di flessibilità, resistenza, duttilità e leggerezza proprie del legno ne rendono particolarmente appropriato l’impiego nelle aree classificate ad alto rischio sismico.
Non solo. Il legno da noi utilizzato, abete rosso della val di Fiemme proveniente da foreste certificate per la gestione sostenibile, è un materiale naturale, ecocompatibile, e possiede qualità estetiche tali da favorire l’utilizzo delle soluzioni architettoniche più funzionali e creative”. Con questi risultati il gruppo di ricerca SOFIE si prepara ad una nuova e più emozionate sfida. “Durante la cosiddetta Primavera Italiana 2007, un’iniziativa promossa dall’ambasciata d’Italia in Giappone” conclude Ceccotti “un edificio-Sofie di ben sette piani verrà testato a Miki (Kobe) sulla tavola vibrante più grande e “potente” al mondo”.

Insomma, uno studio degno di attenzione che potrebbe voler significare un futuro diverso per quelle popolazioni che vivono, costantemente, in aree altamente sismiche e che per la collettività, alla lunga, potrebbe costare molto meno, anche in termini economici che, al di là del fatto umano, sono sempre successivi ad eventi sismici disastrosi.

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Giuliano Marchese

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