Sostenibilità

Scoperte molecole in grado di ridurre l'inquinamento

Sensazionale scoperta di ricercatori tedeschi dell’Istituto di Chimica e Dinamica della Geosfera di Julich, in Germania. Il gruppo ha notato che nelle aree geografiche fortemente inquinate, i radicali OH (idrossile) hanno una maggiore concentrazione. Queste particolari molecole sono una sorta di agente di pulizia della natura, in grado di eliminare l’inquinamento atmosferico. “Se riusciamo a comporre il puzzle, questo ingrediente ancora sconosciuto potrebbe avere un impatto positivo sul clima dell’intero pianeta. Abbiamo scoperto che le sostanze inquinanti nocive vengono degradate velocemente senza generare ozono nella reazione chimica”, afferma Andreas Rohrer Hofzumahaus, alla guida del team.

In seguito a una relazione di “National Geographic News” si è notato che nelle zone fortemente inquinate come, per esempio, la regione del Pearl River, a circa 60 km a nord-ovest di Guangzhou (Canton, Cina), i radicali OH sono più concentrati: in questa regione i livelli sono addirittura i più elevati al mondo (tra i luoghi finora misurati). Qui vi sono, inoltre, bassissime quantità di ozono, uno dei gas più tossici che esistano. Questo fa presupporre l’esistenza di un altro metodo di riciclo dell’OH che avviene senza l’ausilio dell’ossido di azoto. L’OH, infatti, è altamente reattivo e viene continuamente “riciclato” nell’atmosfera per mezzo di reazioni che avvengono tramite il vapore acqueo e l’ossido di azoto. Quando i radicali vengono riutilizzati dall’ossido di azoto si formerebbe normalmente l’ozono, cosa che, a quanto pare, non avviene in tutti i casi.

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Lo studio ha ripreso le scoperte fatte nel 2005 da ricercatori della Purdue University e dell’Università della California di San Diego, con cui si è dimostrato che alcuni composti chimici presenti nell’atmosfera reagiscono con la luce del sole in maniera più efficace del previsto per produrre sostanze (i cosiddetti radicali OH) che “lavano” via lo smog dall’aria. Questi composti, dopo aver assorbito energia dal sole, sono in grado di decomporre lo smog e altri inquinanti in componenti molto meno dannosi. Anche se il processo era noto da tempo, le sostanze chimiche studiate sono state osservate per la prima volta produrre radicali OH alle basse lunghezze d’onda nell’ultravioletto.

Il team intende testare campioni di aria proveniente dalla Cina in una stanza di simulazione in laboratorio. Grazie alle innovative tecniche laser, che consentono di osservare questi composti in azione, è possibile ipotizzare che l’atmosfera possa produrre fino al 20 per cento di radicali OH in più di quanto si pensasse fino a qualche anno fa. Ora è davvero possibile studiare meglio un processo atmosferico che potrebbe rivelarsi prezioso per la salute della nostra aria.

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Domenico Margiotta

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