Ricavare energia pulita dal passaggio dei treni  potrebbe essere una realtà possibile per il futuro, grazie a T-box, un apposito dispositivo ideato da Alessandro Leonetti Luparini e Qian Jiang. L’idea dei due giovani industrial designer ha ricevuto il secondo premio al Lite-on Award di Taiwan, importante competizione dedicata alle innovazioni eco-sostenibili.

Il funzionamento di T-box, come ci ha spiegato Alessandro Leonetti Luparini, avviene “grazie allo spostamento di aria che genera un treno in corsa. Questo passaggio azionerebbe delle turbine montate fra i binari” ma, prosegue Leonetti Luparini “T-box potrebbe essere applicato ovunque ci sia un flusso di aria considerevole al passaggio del treno”. La novità, rispetto ad altre innovazioni, è che utilizza, come fonte  primaria, l’energia di scarto prodotta da un’attività umana, cioè quella eolica generata dal passaggio dei treni o delle metropolitane, e non è basata, quindi, su quella prodotta dalla natura.

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Un’immagine di T-box

T-box verrebbe installato previo un lavoro sui binari stessi, in modo da inserire tra le rotaie delle cavità di cemento, pronte per ospitare il dispositivo.

Secondo le simulazioni fino ad ora effettuate, l’energia ricavata da un treno in corsa a 200 km all’ora, su circa un chilometro di turbine, sarebbe pari a circa 2,6 kWh di elettricità, prodotti in 18 secondi, di cui potrebbero usufruire le abitazioni o gli esercizi commerciali nei pressi della ferrovia. Inoltre, potrebbe essere portata energia in quelle zone, lontane dai centri urbani e dotate di scarse fonti di approvvigionamento energetico, ma interessate dal passaggio di una linea ferroviaria.

Ecco come apparirebbe T-box montato tra le rotaie del treno

Notevole anche il risparmio di CO2: nell’esempio proposto dai due designer, per un treno che percorra 345 km su dispositivo T-box si eviterebbe l’immissione in atmosfera di 897 kg di anidride carbonica.

T-box, per ora solo un prototipo, potrebbe essere implementato nel futuro se riceverà gli adeguati finanziamenti per svilupparne compiutamente la fattibilità.

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Isabella Berardi

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