Ottime notizie per il fotovoltaico: finalmente arriva il modulo riciclabile al 100%, senza silicio e senza EVA (Etil-vinil-acetato), privo di acidi acetici, caratterizzato dalla reversibilità del processo ad alte temperature. Il modulo ad “impatto zero” è frutto della collaborazione tra l’azienda italiana P.Energy e la svedese Midsummer Ab ed è la migliore risposta che la ricerca potesse dare ai detrattori del FV, per i quali è impossibile riciclare i pannelli.

Il nuovo modulo fotovoltaico ad “impatto ambientale zero” nasce dalla partnership tra P.Energy – azienda di automazione industriale nel settore fotovoltaico, che da 10 anni si è specializzata nella fornitura di impianti completi per la produzione di pannelli solari e presente all’ultima edizione di SolarExpo –  e Midsummer AB, start-up svedese specializzata nello sviluppo di tecnologie per la deposizione del film sottile sulle celle. Il Centro di Ricerca e Sviluppo di P.Energy, insieme a Midsummer AB, ha sviluppato una nuova generazione di pannelli fotovoltaici realizzati esclusivamente con materie prime 100% riciclabili.

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L’idea è basata sul deposito di un sottile strato di film Cigs (Copper indium gallium selenide) su celle di acciaio. Il Cigs è una tecnologia già utilizzata per i pannelli a film sottile, ma, in questo caso, l’innovazione consiste nella sostituzione di costosi processi di deposizione su grandi superfici con una superficie inferiore rispetto ad una cella fotovoltaica standard (156 x 156 mm). Ma il cuore dell’innovazione sta nel processo di assemblaggio. Infatti, per comporre il pannello è stato sviluppato un nuovo macchinario per la saldatura delle celle Cigs, mentre per la laminazione del vetro ultrasottile è stato inventato un nuovo processo di laminazione “inversa” per produzioni su larga scala.

P.Energy, inoltre, ha sviluppato un design innovativo del modulo finale, realizzato con un mix di materie prime 100% rinnovabili e ri-utilizzabili, ingegnerizzando sia il processo di assemblaggio per produzioni su larga scala, sia il processo di fine vita del modulo: le celle in Cigs sono incapsulate in un film termoplastico che garantisce l’adesione al vetro e l’isolamento dagli agenti atmosferici per 30 anni. Questo nuovo materiale non solo migliora le performance a dispetto dei materiali standard (come l’EVA) ma, soprattutto, è privo di acidi acetici e permette la reversibilità del processo ad alte temperature.

Ciò significa che, a fine vita, il pannello può essere riaperto e che tutti i materiali (vetro, alluminio, metalli, celle, film, ecc.) possono essere riutilizzati, con un impatto ambientale praticamente nullo.

Fonti: www.solarexpo.com e www.ansa.it 

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Laura Pavesi

Laura Pavesi

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  • Sime_gianlu ha detto:

    Buongiorno..
    Apprezzabili le innovazioni dalla ricerca ma i prezzi alla produzione?? Ottimizzare la distribuzione non capillarizzando e conseguentemente unificando produzione-distribuzione-istallazione potrebbe contribuire a contenerne il costo all’utente finale,certo che non è come dirlo un progetto di ottimizzazione così consta in un organizzazione super efficente e di strategie di marketing avanzate, tecnologie innovative portano all’evoluzione se diventano accessibili a tutti..!!