Una cattedrale interamente ricostruita in cartone: è un bell’esempio di architettura sostenibile quello che viene dalla Nuova Zelanda, dove tra il 2010 e il 2011, numerose scosse di terremoto provocarono serissimi danni all’edificio simbolo della città di Christchurch – la sua cattedrale, appunto.  Grazie al progetto di Shigeru Ban,  architetto giapponese specializzato in questo tipo di strutture, l’edificio sarà ricostruito per garantire bellezza, sostenibilità e sicurezza agli utenti della cattedrale.

Servirà ad accogliere temporaneamente i fedeli della comunità religiosa di ChristChurch ma ospiterà anche concerti, esibizioni ed altri eventi: questi alcuni degli usi a cui sarà adibita la cattedrale di cartone neozelandese.

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Con un obiettivo: incoraggiare gli abitanti a tornare a vivere la città dopo gli eventi sismici degli anni passati e fornire un utile supporto a tutte queste attività in attesa della ricostruzione definitiva dell’edificio.

Il focus è sul materiale scelto: “la resistenza dell’edificio”, ha affermato Shigeru Ban, “non ha niente a che vedere con la resistenza del materiale: anche gli edifici in calcestruzzo possono essere facilmente distrutti dalle scosse sismiche”. E Ban sottolinea anche un importante fattore economicodi solito, a seguito di eventi disastrosi, il costo dei materiali tende a salire”. Questo non avviene, continua l’architetto, con il cartone, che non è un materiale da costruzione abituale.

Un progetto “basico”, ma efficace: una struttura a forma di “A” che, secondo Ban, è la forma più stabile per gli edifici in zona sismica. Nei suoi spazi, potranno trovare posto circa 700 sedute.

Shigeru Ban non è nuovo a questo tipo di edifici: i suoi progetti, infatti, si caratterizzano per essere esempi di  “architettura di crisi”, in cui ad essere edificate sono strutture temporanee che devono accogliere gli immediati bisogni di una comunità, come luoghi di aggregazione o scuole.

I suoi edifici sono  impermeabili all’acqua, resistenti e sicuri e possono durare fino a 20 anni. Senza contare che, una volta terminata l’emergenza, la struttura può essere facilmente riciclata.

Shigeru Ban ha lavorato anche in Italia: suo è il progetto dell’Auditorium de L’Aquila, inaugurato a maggio dell’anno scorso.

 

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