Il Comune di Capannori (Lucca) e il Comune di Portici (Napoli) entrano a far parte di un innovativo progetto-pilota per la selezione e il riutilizzo delle capsule di caffè “usa e getta”, finalizzato alla riciclabilità delle capsule e al recupero dei fondi del caffè, con enormi benefici ambientali ed economici. Dai fondi del caffè, infatti, è possibile estrarre polifenoli (già utilizzati nei settori farmaceutico, cosmetico e dietetico-alimentare) e biocombustibile. Il progetto sarà realizzato dall’Università Federico II di Napoli, in collaborazione con il Centro di Ricerca “Rifiuti Zero” e con le aziende produttrici del settore.

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Le capsule “usa e getta” per il caffè sono uno dei materiali più presenti nei rifiuti cosiddetti indifferenziati. Attualmente, infatti, la direttiva europea non riconosce queste capsule come riciclabili perciò, anche se sono fatte in plastica con pellicola in alluminio (e quindi recuperabili al 100%), non possono essere selezionate, né smaltite nella raccolta differenziata.

Inoltre, non possono neppure essere riutilizzate perché, ogni volta che si fa il caffè, la pellicola di alluminio si buca e, perciò, non possono più essere richiuse ermeticamente. Questo tipo di capsula “usa e getta”, quindi, non è propriamente “amica” dell’ambiente e inquina lungo tutto il suo ciclo di vita: dalla produzione allo smaltimento. E’ questo motivo che è nato il nuovo progetto-pilota volto al recupero e alla selezione delle capsule esauste di caffè. Scopo dell’iniziativa è garantire una riduzione dell’impatto ambientale attraverso la riciclabilità delle capsule e il recupero dei fondi del caffè.

Dai fondi del caffè, infatti, è possibile estrarre polifenoli, sostanze naturali con spiccate proprietà antiossidanti, che già da tempo sono utilizzati dal settore farmaceutico, cosmetico e dietetico-alimentare. Inoltre, di recente è stato scoperto che i fondi del caffè potrebbero rivivere sotto forma di biocombustibile. La possibilità di ottenerli da “materia di scarto”, quindi, potrebbe aprire nuovi interessanti scenari economici ed occupazionali.

A far parte dell’importante progetto-pilota sono già entrati il Comune di Capannori (Lucca) e il Comune di Portici (Napoli), ai quali si aggiungerà un terzo Comune di prossima individuazione. “Un riconoscimento certamente importante per la nostra amministrazione  e per il Centro di Ricerca Rifiuti Zero” ha affermato il sindaco di Capannori, Giorgio Del Ghingaro, “che da diversi mesi stanno proficuamente collaborando con AIIPA (Associazioe Italiana Industrie Prodotti Alimentari) per trovare una soluzione  al problema dello smaltimento delle capsule di caffè “usa e getta”, uno dei materiali rilevati più presenti nel rifiuto indifferenziato a Capannori, sollevato dallo stesso Centro di Ricerca”.

“Si tratta di un percorso del tutto nuovo che vedrà collaborare, fianco a fianco, le realtà produttive, gli enti locali e l’Università per trovare nuove soluzioni alternative allo smaltimento di questi materiali con evidenti benefici per l’ambiente e la qualità della vita”, ha spiegato il sindaco.

L’importante notizia è emersa nel corso di un incontro svoltosi durante il mese di agosto nella sede del Comune di Capannori, al quale hanno preso parte – tra gli altri –  l’Assessore all’ambiente, Alessio Ciacci, il coordinatore del Centro di Ricerca “Rifiuti Zero”, Rossano Ercolini, e Gianpaolo Belloli, esperto di ingegneria e marketing  dell’imballaggio.  Questi ultimi hanno incontrato a Capannori una delegazione dell’AIIPA composta dal direttore, Valerio Bordoni, da Gianni Forni, responsabile del settore caffè, da Fabrizio Sarghini dell’Università Federico II di Napoli e dai rappresentanti di alcune delle maggiori aziende produttrici del settore.

Obiettivo comune di tutte le parti è quello di sottrarre allo smaltimento le capsule del caffè “usa e getta”, puntando ad una sensibile riduzione dell’impatto ambientale attraverso la riciclabilità ed il recupero 100% dei fondi del caffè. In particolare, sono stati discussi i dettagli tecnici e operativi dell’importante progetto-pilota e la possibilità di avviare ulteriori iniziative di collaborazione tra l’industria, enti pubblici e cittadini, nel segno di una sempre maggiore responsabilità comune sui temi della sostenibilità ambientale.

In attesa di vedere i primi risultati concreti, anche noi possiamo, se lo vogliamo, dare un piccolo contributo: possiamo evitare le capsule “usa e getta” e preferire il caffè in polvere, sia per la moka, sia per la macchina del caffè espresso.

 

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