E’ partito, in provincia di Parma, un interessante progetto-pilota che, in alternativa alla costruzione di nuovi edifici, si focalizza sul recupero di quelli esistenti sul territorio (e molto spesso abbandonati a se stessi). Il progetto ha come obiettivo quello di individuare possibilità, metodi, tecniche e normative comunali di recupero degli edifici già esistenti, compresi i casolari abbandonati, una tipologia di edifici molto numerosa.

Il nuovo progetto è condotto dal Comune di Colorno insieme all’Unione Costruzioni CNA di Parma (che riunisce le imprese che operano nella filiera delle costruzioni edili) e prende l’avvio dalla sottoscrizione di una Convenzione firmata la scorsa settimana dal Sindaco di Colorno, Michela Canova, e dalla Presidente di CNA, Franca Ormindelli.

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La prima fase del progetto prevede un censimento dei fabbricati esistenti ed inutilizzati, spesso pregevoli esempi di architetture rurali. A questa prima fase, e in base anche ai risultati ottenuti, ne seguirà una seconda tesa ad individuare previsioni urbanistiche che possano facilitare e rendere concretamente attuabili le operazioni di recupero. Contestualmente, CNA Costruzioni già dispone delle metodologie e dei criteri progettuali e realizzativi per il riuso di edifici coerenti con il rispetto ambientale ed il risparmio energetico.

“E’ un progetto del tutto in linea con gli orientamenti della nostra amministrazione” –  afferma in un comunicato stampa Marco Boschini, Assessore alla Programmazione del territorio, urbanistica e ambiente di Colorno – “che da tempo ha deciso di dire stop al consumo di suolo”.

“Il recupero dei

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