Nasce un innovativo progetto che mira al riciclo su larga scala dei rifiuti ospedalieri, che, opportunamente trattati, si trasformano in nuove fonti di combustibile non fossile.

Essere al passo con i tempi e con la sempre più diffusa esigenza di riciclo e risparmio energetico, è possibile anche in ambito ospedaliero: è quanto si evince dall’esperienza di un ospedale “modello” della provincia di Torino, il San Luigi Gonzaga di Orbassano, che opererà – in sinergia con la società Fotorecuperi, supportata dal Politecnico di Torino – una svolta innovativa nell’ambito di un progetto di gestione rifiuti co-finanziato dalla Regione Piemonte.

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Il progetto prevede un articolato processo di trattamento dei rifiuti ospedalieri, che saranno opportunamente sterilizzati (in modo tale da eliminare eventuali rischi di infezione) e trasformati in CDR (Combustibile Da Rifiuti).

Il combustibile prodotto risponderà alle esigenze di molte industrie che necessitano di combustibile derivato da materiali non fossili: in primis i cementifici, seguiti  a ruota da aziende metallurgiche e centrali di teleriscaldamento.

“Riteniamo che l’esperienza-pilota intrapresa al San Luigi possa rappresentare un evento importante – ha dichiarato Remo Urani, Direttore Generale ASO San Luigi Gonzaga – in quanto risponde all’esigenza di stare al passo con un mondo in continua evoluzione, alla ricerca di soluzioni sempre migliori a costi sostenibili, per inseguire i traguardi di minore produzione, pericolosità ed impatto ambientale, indicati dalla normativa UE e nazionale”.

 

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