In Franciacorta un progetto unico nel suo genere a livello italiano, sulle possibilità di ridurre le emissioni di gas serra attraverso il primo programma di monitoraggio nazionale condotto a livello territoriale proprio in Franciacorta. Protagonisti dell’iniziativa il gruppo di studio SATA studio agronomico e D.I.S.A.A. – Università di Milano, che hanno ideato il modello di calcolo delle emissioni Ita.Ca® (Italian wine carbon calculator). Obiettivo del programma Ita.Ca è quello di ottenere un “bilancio” che tenga conto anche dei valori di “sequestro”, ovvero l’effetto virtuoso della fotosintesi di un contesto viticolo che sottrae l’anidride carbonica dall’atmosfera per fissarla nella Sostanza Organica al suolo e nelle strutture legnose permanenti. Più carbonio viene bloccato permanentemente nel suolo sotto forma di sostanza organica (sequestrato), meno ne rimane in atmosfera sotto forma dei principali gas ad effetto serra.

 Il lavoro degli agronomi SATA ha preso in esame anche la valutazione dei consumi idrici che, pur non avendo relazioni con le emissioni di gas a effetto serra (GHG), rappresentano un fondamento della sostenibilità. Un altro indice, a carattere parziale, è quello delle quantità di energia elettrica impiegata nel complesso per giungere a una bottiglia immessa al consumo. Le rilevazioni hanno evidenziato, per la Franciacorta, un apporto di energia da fotovoltaico pari al 7% del fabbisogno energetico complessivo. “Secondo le indagini effettuate – spiega Pierluigi Donna del SATA – i modelli viticoli franciacortini possono immobilizzare almeno 15 tonnellate per ettaro di CO2 all’anno. Considerando la media delle emissioni è possibile stimare, per la Franciacorta, un credito di quasi 12 tonnellate/ettaro per anno relativi alla sola attività di campo. In considerazione delle attività di cantina e dell’interazione con quelle della viticoltura, all’inizio del 2011 con le aziende e il Consorzio Franciacorta fissammo come obiettivo minimo raggiungibile nel primo quinquennio una riduzione di emissioni pari a 1200 tonnellate di CO2 equivalenti”. “A oggi – conclude Pierluigi Donna – possiamo affermare che il territorio ha intrapreso un percorso virtuoso di attenzione e impegno testimoniati da un netto miglioramento del proprio bilancio globale, pari a un contenimento di emissione pari a quasi 3.000 tonnellate di CO2, sulle aziende monitorate, che salirebbero a oltre 5.000 proiettando il dato su tutta l’area franciacortina. Si tratterebbe del recupero stimabile dall’attività di un’area verde per oltre 300 ettari sulle aziende monitorate e fino a quasi 700 con la proiezione sull’intera DOCG”.

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Fonte: Comunicato stampa

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