C’è fermento nell’aria a  Barcellona. Crisi o non crisi, all’ombra della Sagrada Familia la vita si dimostra ancora una volta tutt’altro che sonnacchiosa e /non solo per i clamori della tradizionale movida notturna. L’anno volge al termine e la città di Gaudì si prepara ad affrontare la sfida che nella primavera dell’anno prossimo la vedrà impegnata in un evento di notevole portata: il lancio del taxi elettrico, che – in prospettiva – dovrebbe trasformare Barcellona in città lieder per quanto riguarda l’impiego di mezzi elettrici nel trasporto pubblico   .

Funzionale ed ecologico, il nuovo taxi è stato recentemente presentato al Salone dell’Automobile di Francoforte e inizierà a essere prodotto nella Zona Franca della città a partire dal maggio 2014: la produzione iniziale dovrebbe attestarsi intorno ai 300 taxi all’anno, ma la quantità di veicoli potrebbe presto lievitare fino alle 20.000 unità. Molti gli “effetti collaterali” positivi, che influiranno sia sull’ambiente sia sul mondo lavorativo: in una prospettiva più che realistica, si calcola infatti che la produzione del taxi elettrico genererà circa 700 nuovi posti di lavoro.

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Nessuna sorpresa quindi se l’atteso evento è stato enfaticamente anticipato nel corso di una macroiniziativa di alto livello come l’Expo Electric Formula-e: una colossale due giorni dedicata alla mobilità elettrica che si è svolta all’interno dell’EV27, il forum più importante in merito a livello mondiale. L’evento ha acceso i riflettori sulla città catalana, presentata – a ragione – come testa di ponte di un progetto ad ampio raggio; Barcellona, infatti, guarda lontano come ha dimostrato l’organizzazione ad hoc di una performance unica: domenica 17, tra mezzogiorno e le due del pomeriggio, è infatti stata effettuata una simulazione di come potrebbe funzionare un’ideale città del futuro, elettrica al 100%. Per l’occasione, a cui hanno potuto partecipare i cittadini in prima persona, lungo la Calle Roger de Flor sono sfrecciati bici, furgoni, auto e bus elettrici: una vera e propria “sarabanda verde” che proietta la città catalana in un futuro da green city a tutti gli effetti.

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