Un triangolo di vetro dagli angoli smussati., ma anche una piramide “sdraiata”, dolcemente curvilinea. Tentare di definire la forma di “One Angel Square” è un impresa ma, al di là dell’audace profilo architettonico, l’edificio di Manchester si contraddistingue per essere a tutti gli effetti una delle costruzioni più ecologiche del pianeta. Lo attesta l’altissima percentuale riconosciuta all’edificio dal BREEAM: il sistema inglese che certifica l’efficienza degli edifici ha infatti  attribuito all’edificio di Manchester un colossale e per ora mai raggiunto 95,16%

Ma quali sono i punti di forza di questo esempio di green building? “One Angel Square” si contraddistingue per essere una vera e propria idrovora di energia pulita che si approvvigiona su più fronti: l’edificio utilizza in parte la biomassa proveniente dalle numerose aziende agricole circostanti, in parte sfrutta l’energia geotermica proveniente dal sottosuolo, che ricicla in un efficiente e articolato impianto di climatizzazione. Una complessa facciata “a doppia pelle”che consente il mantenimento di una temperatura ottimale, l’efficienza a basso consumo dell’illuminazione LED e il sistema di recupero delle acque grigie e piovane, concorrono a potenziare ulteriormente le caratteristiche della struttura in termini di green building.

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Se si trattasse solo di questo, tuttavia, i pregi dell’edificio di Manchester si limiterebbero al profilo di un ingegnoso, ma limitato, meccanismo di riciclo; in questo senso, quindi,  l’ “educazione dei dipendenti” prospettata da Co-Operative Group, la società che avrà sede nell’edificio,  riveste un’importanza assolutamente paritetica rispetto alle caratteristiche architettoniche e ingegneristiche di “One Angel Square”. Detto in altri termini, è in realtà la creazione e l’incremento di una cultura del risparmio energetico il vero valore aggiunto capace di trasformare un’isolata esperienza di green building in un effettivo catalizzatore di cambiamento. In questo senso, l’edificio modello di Manchester sembra puntare coscientemente a qualcosa di più ampio: i futuri dipendenti verranno infatti incentivati a ridurre lo spreco di carta e a far uso di car sharing e biciclette. Un elemento che connette l’esperienza di Manchester ad altre esperienze, anche italiane come – per esempio – la sede romana dell’Agenzia ONU per lo Sviluppo Agricolo a cui, tre anni fa, è stata riconosciuta la certificazione LEED. Le qualità dell’edificio, uno dei primi esempio di green building in Italia, sono infatti di carattere anche “educativo”: per incentivare l’uso dei mezzi pubblici e della bicicletta, la sede romana (dotata di docce e spogliatoi per chi voglia recarsi al lavoro in bici o facendo jogging) ha infatti offerto ai propri dipendenti uno shuttle bus gratuito che collega l’edificio alla fermata della metro e del bus più vicini.

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