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Australia, la terra torna agli aborigeni

La Corte federale australiana ha riconosciuto il ‘titolo nativo’ per un’area di 60mila chilometri quadrati nell’altopiano di Kimberley.
Il grandissimo appezzamento, tra le città di Wyndham e Derby, era fino ad oggi una proprietà demaniale, utilizzata per la pastorizia, lo sfruttamento minerario e la pesca.
Si tratta del più grande territorio restituito da un tribunale agli aborigeni. Il giudice che ha emesso la sentenza, Ross Sundberg, è stato convinto del legame storico tra gli antichi abitanti e la zona da un’antica tradizione, quella del ‘wandjina’, un personaggio leggendario, molto importante per la storia culturale e religiosa degli nativi.
Considerato simile a un extraterrestre, dai grandi occhi tondi e dolci, senza bocca, con una aureola sfavillante, il mito degli aborigeni è raffigurato in numerose pitture e incisioni rupestri.
Il magistrato ha emesso la sua sentenza al fine di permettere alle popolazioni originarie di continuare a propiziare liberamente i riti e le cerimonie tradizionali.
Il governo dell’Australia occidentale si era opposto alla decisione, rappresentando gli interessi degli attuali sfruttatori del territorio.
Il ‘wandjina’ fu uno dei personaggi chiave dell’inaugurazione delle olimpiadi di Sydney, nel 2000. Per questo motivo durante le udienze è stato ascoltato anche l’artista Donny Woolaggodja, che per l’occasione ne dipinse uno gigantesco.
“Con le loro leggi e costumi, i richiedenti hanno mantenuto una connessione con la terra e le acque dell’area rivendicata”, ha scritto Sundberg, smentendo la tesi dei colonizzatori bianchi, secondo la quale dopo il loro arrivo e col trasferimento degli abitanti in altri luoghi, le usanze dei clan si sono estinte, per cui oggi non ci si trova più di fronte alla necessità di mantenere i e alla necessità di mantenere i culti tradizionali.
Le popolazioni di Ngarinyin, Wunambal e Worora avevano abitato in quella zona per 26 mila anni, fino al 1829, quando il governo australiano espropriò le terre dichiarandole sotto la sua sovranità.

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