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Un passo avanti sulla strada dei diritti umani.

In seguito alla pressione esercitata sia dal partito democratico che dai repubblicani, il Presidente statunitense Gorge W. Bush ha firmato il provvedimento che vieta le torture sui detenuti in custodia agli americani fuori dagli USA. Un provvedimento resosi necessario dopo gli scandali sulle violenze perpetrate da alcuni militari nelle carceri di Abu Ghraib e Guantanamo, utilizzate per gli interrogatori dei sospetti terroristi. La legge appena promulgata vieta il trattamento crudele, degradante o disumano dei prigionieri stabilendo inoltre delle regole base per gli interrogatori.
Il provvedimento, frutto della proposta del senatore repubblicano John McCain, è stato materialmente avallato dal Presidente (nonché Comandante in Capo delle Forze Armate americane) nel ranch texano di Crawford, dove Bush ha passato le festività natalizie. L’emendamento-McCain fa parte di un ampio disegno di legge sui fondi di bilancio da destinare alla Difesa.
Bush ha tenuto a sottolineare che “La nostra politica e’ sempre stata contraria al ricorso della tortura contro i prigionieri catturati, sia qui che all’estero”. Insieme alla suddetta legge Bush ha inoltre provveduto a prorogare fino al 3 febbraio il Patrioct Act, ovvero quell’insieme di misure adottate per la sicurezza degli Stati Uniti in seguito ai fatti dell’11 settembre 2001.

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