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Accordo contro le armi nucleari tra cinque Paesi dell’Asia

Kazakhstan, Kirghizistan, Uzbekistan, Tagikistan e Turkmenistan hanno sottoscritto lo scorso 8 settembre un trattato con cui si sono solennemente impegnati a tenere le armi nucleari lontane dall’Asia Centrale. Il trattato è stato firmato da rappresentanti delle cinque repubbliche ex-sovietiche di quella regione in un lungo altamente simbolico: Semipalatinsk, il poligono del Kazakhstan orientale dove tra il 1949 e il 1989 l’Urss fece esplodere 470 bombe atomiche, in 123 casi a cielo aperto, provocando tutt’attorno un grave inquinamento radioattivo. Simbolica anche la data scelta per la firma: l’8 settembre di quindici anni fa il poligono – esteso su una superficie di diecimila chilometri quadrati – ha chiuso definitivamente i battenti.
I cinque Paesi d’Asia Centrale, indipendenti dal 1991, si sono impegnati con il trattato a «bandire la produzione, l’acquisizione e il dispiegamento di armi atomiche e di altri esplosivi nucleari». L’accordo – raggiunto sotto gli auspici dell’Onu dopo nove anni di negoziati – non proibisce invece l’utilizzo dell’energia nucleare a scopi pacifici.

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