Attualità

Messico: computer e videogiochi in cambio di armi

di 2 Aprile 2007Marzo 5th, 2017No Comments

Per ogni arma di grosso calibro consegnata alle Forze dell’ordine, sarà regalato un personal computer. A chi porterà indietro un’arma di piccolo calibro, invece, è stata promessa una console Xbox, all’avanguardia per quanto riguarda il mondo dei videogiochi. E’ questa la proposta del capo della polizia di Città del Messico, Joel Ortega, per cercare di ridurre la delinquenza che dilaga nei quartieri della città, soprattutto da parte di giovani e giovanissimi legati al traffico di droga e armi.

Per il momento il progetto interesserà il quartiere del barrio Tepido, una delle zone più colpite dalla delinquenza di strada e più degradate della città, in cui nei giorni scorsi c’è stata l’ennesima retata della polizia, con dei violenti scontri, anche a fuoco, tra poliziotti e abitanti della zona.

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Partner dell’iniziativa sono Bill Gates e la sua Microsoft. Oltre ai computer messi a disposizione per chi riconsegnerà una pistola o un’altra arma saranno anche distribuiti gratis il nuovo sistema operativo “Vista”, e il nuovo pacchetto “Office”, entrambi donati proprio dal colosso mondiale dell’informatica.
Anche la stessa console Xbox è prodotta dalla Microsoft, e per l’occasione donata per l’iniziativa benefica.

Questo è un nuovo modo per cercare di sconfiggere la piaga della delinquenza giovanile. Nella capitale messicana, come in quasi tutte le grandi metropoli centro e sudamericane, infatti, i numeri che descrivono la criminalità diffusa tra i più giovani, e le conseguenti vittime per colpi da arma da fuoco, raggiungono davvero livelli inaccettabili, e il fenomeno è in grande espansione, soprattutto a causa delle condizioni di vita spesso difficilissime e ai limiti dell’indigenza.

Il sindaco della città , Marcelo Ebrard, ha annunciato che solo nella prima giornata dell’iniziativa, sono state consegnate alla polizia 17 pistole: 17 ragazzi che invece di sparare per le strade giocano o imparano ad usare un computer.
L’iniziativa, se continuasse ad andare bene, potrebbe così essere estesa ad altre zone a rischio della città.

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Stefano Torelli

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