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Bombe a grappolo: l'Italia le mette al bando

La Conferenza di Dublino per la messa al bando delle bombe a grappolo chiude oggi con un trattato dalla portata se non storica, certamente fondamentale. L’accordo, raggiunto da 109 delegati presenti a Dublino fra cui quelli italiani, prevede il disarmo totale degli arsenali di cluster bombs, senza alcun tipo di distinzione tra ordigni più o meno evoluti, entro 10 anni (non 8, come era emerso nei giorni scorsi), e una grande attenzione alle vittime, con un programma di sostegno che fa tesoro di dieci anni di lavoro accanto ai mutilati delle mine antiuomo.

Il retroscena più interessante di questa settimana di discussioni riguarda certamente il premier inglese Gordon Brown, indicato da tutti come la “colomba” che ha trainato la conferenza alla sua felice conclusione, “ma che in realtà nei primi giorni di conferenza aveva fatto dichiarazioni tali da far pensare che la Gran Bretagna sarebbe stato il convitato di pietra. Sul suo cambio di direzione devono aver pesato moltissimo le pressioni dell’opinione pubblica inglese, che ha ancora vivo il ricordo di Lady Diana come testimonial della campagna mine.

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