Interpellata la Corte Costituzionale sulla legittimità dell’applicazione del cosiddetto “contributo unificato” ai ricorsi alle multe stradali. Dallo scorso 1 gennaio, infatti, per fare ricorso contro una multa elevata per infrazioni al Codice della Strada, è previsto il versamento preventivo di una tassa (già introdotta per altre sanzioni amministrative), aumentata lo scorso 31 luglio del 10%: da 35 a 41 euro (33 di contributo unificato e 8 di marca da bollo). Un balzello economico che di fatto scoraggia il ricorso e impedisce dunque il corretto accesso alla giustizia per coloro che ritengono di essere stati sanzionati ingiustamente.

Il Giudice di Pace di Fasano (Brindisi) ha chiesto dunque di verificare la costituzionalità della norma sostenendo che “il giusto processo non può svolgersi senza l’esercizio del diritto di difesa scevro da ogni limitazione anche di ordine economico” e precisa che già in passato la Corte Costituzionale si è pronunciata dinstinguendo gli oneri che sono “tradizionalmente collegati alla pretesa dedotta in giudizio, allo scopo di assicurare al processo uno svolgimento meglio conforme alla sua funzione” dagli oneri che hanno invece lo scopo soddisfare “interessi del tutto estranei alla finalità predette”, con il risultato di rendere incostituzionali tali norme.

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Silvio Malvolti

Silvio Malvolti

Ho fondato BuoneNotizie.it nel 2001 con il desiderio di ispirare le persone attraverso la visione di un mondo migliore. Nel 2004 ho costituito l'Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo, che oggi gestisce questa testata: una sfida vinta e pluripremiata.

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No Comments

  • luciano trani ha detto:

    mi sembra piu che giusto modificare questa norma in meglio(e non solo) e altresì lasciare la liberta di ricorrere al cittadino per un proprio diritto inalienabile senza indurre per i costi troppo elevati a remissività da parte dei cittadini nei confronti dello stato. con questo modus operandi si allargano ancora di piu i malcontenti e la sfiducia nelle istituzioni (ove sia ancora intatta).

  • Silvio Malvolti ha detto:

    I ricorsi al giudice di pace, dallo scorso 1 gennaio costano come minimo 41 euro (33 di contributo unificato e 8 di importo forfettario). Sono i ricorsi piu’ frequenti perche’ riguardano essenzialmente quelli relativi alle infrazioni al Codice della Strada. Ma ora con una circolare del ministero della Giustizia dello scorso 28 settembre 2010, è stato chiarito che l’importo forfettario di 8 euro non e’ dovuto per le cause fino a 1.033 euro, quindi si paga solo il contributo unificato di 33 euro.

    Fonte: ADUC