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Tassa sui ricorsi alle multe stradali: interpellata la Corte Costituzionale

Interpellata la Corte Costituzionale sulla legittimità dell’applicazione del cosiddetto “contributo unificato” ai ricorsi alle multe stradali. Dallo scorso 1 gennaio, infatti, per fare ricorso contro una multa elevata per infrazioni al Codice della Strada, è previsto il versamento preventivo di una tassa (già introdotta per altre sanzioni amministrative), aumentata lo scorso 31 luglio del 10%: da 35 a 41 euro (33 di contributo unificato e 8 di marca da bollo). Un balzello economico che di fatto scoraggia il ricorso e impedisce dunque il corretto accesso alla giustizia per coloro che ritengono di essere stati sanzionati ingiustamente.

Il Giudice di Pace di Fasano (Brindisi) ha chiesto dunque di verificare la costituzionalità della norma sostenendo che “il giusto processo non può svolgersi senza l’esercizio del diritto di difesa scevro da ogni limitazione anche di ordine economico” e precisa che già in passato la Corte Costituzionale si è pronunciata dinstinguendo gli oneri che sono “tradizionalmente collegati alla pretesa dedotta in giudizio, allo scopo di assicurare al processo uno svolgimento meglio conforme alla sua funzione” dagli oneri che hanno invece lo scopo soddisfare “interessi del tutto estranei alla finalità predette”, con il risultato di rendere incostituzionali tali norme.

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