È terminato in modo positivo l’esame del milione e 400mile firme depositate lo scorso luglio in Corte di Cassazione dal Comitato promotore dei 3 quesiti referendari in difesa dell’acqua pubblica.

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Il forum italiano dei movimenti per l’acqua ha reso noto che la Corte di Cassazione ha terminato l’esame e il conteggio delle 1.401.492 firme depositate lo scorso luglio dal Comitato Promotore dei 3 referendum in difesa dall’acqua pubblica.

Questa cifra è molto superiore alla soglia imposta dalla legge italiana per le sottoscrizioni a proposte di iniziativa popolare, corrispondente in questo caso a 500mila firme per ciascun quesito referendario. Per l’Italia si tratta di un risultato storico, mai raggiunto prima nella storia della nostra Repubblica (neppure per gli importanti quesiti referendari degli anni ’70 e ‘80). Ed è per questo che, secondo il Comitato promotore, il parere favorevole della Corte di cassazione è “un passaggio scontato, dopo la straordinaria raccolta firme che ha portato alla Corte, lo scorso luglio, 1 milione e 400 mila sottoscrizioni”.

A questo punto dell’iter referendario la parola passa alla Corte Costituzionale, alla quale spetta, entro la metà di febbraio, dare il via libera ai quesiti referendari veri e propri che sono previsti per la primavera del 2011. Da qui a primavera, però, va ricordato che è già in vigore il famoso Decreto Ronchi e le regioni italiane sono costrette, anche loro malgrado, ad adeguarsi e pianificare la privatizzazione dei servizi idrici integrati. “Con l’avvicinarsi del voto popolare” spiega il Comitato promotore “si fa sempre più pressante la richiesta di moratoria sulle scadenze imposte dal Decreto Ronchi, almeno fino a quando gli italiani non si saranno espressi”.

Al fine di impedire la privatizzazione “forzata” dei servizi idrici integrati in tutte le regioni a partire dal 1° gennaio 2011, come previsto dal Decreto, il Forum italiano dei movimenti per l’acqua ha lanciato una raccolta di firme online per chiedere una moratoria che blocchi il Decreto Ronchi almeno fino a quando i cittadini italiani saranno chiamati a decidere sulla gestione dei servizi idrici integrati. Anche questa seconda raccolta di firme, lanciata meno di mese fa, ha raccolto ad oggi oltre 11.000 adesioni, segno che un tema fondamentale come quello dell’acqua sta molto a cuore agli italiani e non va ignorato.

Il Comitato Promotore dei 3 Referendum in difesa dall’acqua pubblica è ottimista in questo senso e conclude dicendo: “Siamo sempre più vicini alla liberazione del bene comune acqua dalle logiche del mercato e del profitto”.

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Laura Pavesi

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