In Etiopia i giornali si possono non solo acquistare, ma anche “affittare a tempo”, cioè si possono leggere e poi restituire. In molte edicole della capitale, Addis Abeba, periodici e riviste possono essere consultati, per un tempo massimo di mezz’ora, in un apposito spazio allestito di fianco dell’edicola stessa e poi riconsegnati. Coloro che sono troppo poveri per poter comprare un periodico, hanno almeno la possibilità di leggerlo, spesso comodamente seduti all’ombra.

Ad Addis Abeba un quotidiano si può trovare in vendita a 6 birr (che corrispondono a circa 35 centesimi di dollaro) oppure in affitto, per mezz’ora, a mezzo birr (solo un centesimo di dollaro). In questo modo, tutti hanno la possibilità di essere informati sulle ultime notizie a livello nazionale ed internazionale. Lo ha reso noto il sito Afrik.com, il quale specifica anche che, nonostante l’Etiopia abbia una popolazione di 83 milioni di persone e sia il secondo paese più popoloso dell’Africa sub-sahariana, i titoli dei giornali disponibili sono solo 24. Si tratta di una delle cifre più basse di tutto il continente africano (la maggior parte dei quali è di proprietà pubblica) eppure, grazie alla formula del noleggio, riescono a raggiungere anche le fasce sociali più deboli.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici

La formula del noleggio, però, non è utilizzata solo dai più poveri, ma anche da chi cerca lavoro, specialmente da neodiplomati e neolaureati, che affittano e leggono più di un giornale. La disoccupazione in Etiopia sfiora il 21% e questa particolare categoria di lettori si concentra più sugli annunci di lavoro che sulle notizie vere e proprie.

L’iniziativa dei quotidiani in affitto, partita da un gruppo di giornalai della capitale, ha incontrato ampi consensi sia tra i lettori che tra gli edicolanti stessi e deve il suo successo a due fattori. Innanzitutto, è un ottimo esempio di “democratizzazione” dell’informazione, che diventa così accessibile anche a chi non potrebbe mai permetterselo. In secondo luogo, è un’apprezzabile fonte di guadagno per gli edicolanti, dal momento che, se nell’arco di una giornata una ventina di lettori noleggiano la stessa copia di un periodico, questa può rendere fino al doppio del suo valore – senza contare l’eventuale sovrapprezzo per chi supera la mezz’ora di consultazione.

Il rovescio della medaglia è dato dai piccoli furti: a volte capita che qualche lettore, dopo aver pagato una mezz’ora di noleggio, sparisca col giornale. Tuttavia, si tratta di perdite comunque contenute per gli edicolanti, poiché a fine giornata le copie dei quotidiani rimaste in buone condizioni, vengono ancora vendute a prezzo pieno, mentre tutte le altre sono svendute ai negozi, che le utilizzano per confezionare i loro prodotti.

Condividi su:
Laura Pavesi

Laura Pavesi

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici

No Comments

  • rosanna bianca ha detto:

    non ci sono parole…e noi che abbiamo la possibilità di leggere un libro al giorno..leggiamo solo gli sms..e li scriviamo ancora peggio

  • kreben ha detto:

    tanti anni fa, ora sono 75, non esistevano sportine o simili, la roba arrivava in casa confezionata con i resi di giornali e, soprattutto,settimanali. Fu l’unica mia lettura di ragazzino affamato di parole. Poi arrivò il liceo, cosa rara per n figlio di manovale, mi rimase dentro l’abitudine di leggere qalsiasi cosa fosse scritta. Per questo faccio ancora fatica a “leggere” TV o YOU TUBE. Con le parole posso litigare e ri-discutere,con quella roba lì mi sembra inutile.