A deciderlo è stato il Giudice di Pace del Tribunale di Varese. Il magistrato ha accolto il ricorso presentato da una donna che, costretta a un lungo ricovero ospedaliero aveva espresso il desiderio di ricevere la visita del suo cane, ottenendo però il rifiuto dalla direzione sanitaria, che ha giustificato il diniego richiamandosi al regolamento della struttura sanitaria. La signora, nonostante le precarie condizioni di salute, ha deciso di fare ricorso al Tribunale.

La sentenza è di pochi giorni fa e ha già fatto ampiamente discutere la decisione del giudice che ha dato ragione alla signora. Nella sentenza espressa dal cinofilo magistrato, tra le motivazioni, si fa riferimento alla Convenzione europea di Strasburgo, all’interno della quale viene fortemente riconosciuto l’obbligo morale dell’uomo di rispettare tutte le creature viventi ed in particolar modo gli animali di compagnia coi quali egli instaura una relazione speciale.

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Segno dei tempi che cambiano. In realtà, la decisione del magistrato lombardo non è il primo caso di riconoscimento ufficiale in Italia del valore sociale degli animali di compagnia. Infatti, già nel luglio 2011, l’assessore alla salute della Regione Toscana, Daniela Scaramuccia si era espressa favorevolmente circa la proposta avanzata dall’Assessore alla salute, alle politiche sociali e alla protezione civile del Comune di Prato, Dante Mondaelli di aprire le porte degli ospedali (ma non di tutti i reparti) agli animali domestici. La decisione, subito ampliata a tutta la Regione Toscana è espressione della volontà di “umanizzare le strutture sanitarie” e di trovare nuove metodologie per favorire processi di guarigione per i malati, consentendo loro di circondarsi dell’affetto dei propri cari, tra cui ovviamente anche cani e gatti.

E’ questa dunque la prima importante vittoria per tutti quei degenti che, come la combattiva signora lombarda, potranno sperare nella guarigione del corpo attraverso le amorevoli cure dell’anima.

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Valentina Marchioni

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No Comments

  • Elsa ha detto:

    Un passo in avanti bellissimo, una decisione di grande civiltà! Finalmente stiamo cominciando a vivere in un Paese dove l’affetto che ci danno i nostri animali è riconosciuto e tutelato!
    E.

  • Lazza ha detto:

    L’intento è buono, ma sono stati valutate anche le conseguenze igieniche di questo tipo di scelta?

  • Bruno ha detto:

    “Lazza” ma lei ha idea di quanti germi vagano nei locali di un qualsiasi ospedale ? E parlo di ospedali “puliti” ! Ma nel nostro Paese ce ne sono molto pochi…e poi gli animali da compagnia Italiani sono mediamente molto, molto curati e puliti, forse più degli ospedali nei quali potranno entrare…

  • Mana ha detto:

    Però l’animale non è che rimane lì per tutto il giorno. Pensa ad un gatto quanto soffre a non vedere il suo padrone :(