La nuova presidenza di turno dell’Unione Europea – che è stata formalmente assunta dalla Danimarca in questi giorni e che scadrà il prossimo 30 giugno 2012 – sarà caratterizzata dall’incentivazione delle tecnologie verdi e dell’innovazione sostenibile. Sono questi i due punti-chiave del programma che la Danimarca ha presentato a Bruxelles e che intende realizzare nei prossimi sei mesi.

 

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L’incentivazione della “green economy” non è nuova per la Danimarca, che ormai da anni ha fatto dell’espressione “innovazione verde” una parola d’ordine all’interno del proprio territorio. In occasione della presentazione del programma della nuova presidenza UE, Ida Auken, Ministro dell’Ambiente danese (nella foto), ha dichiarato :“Se vogliamo mettere le finanze europee su una rotta sostenibile, dobbiamo sviluppare un nuovo approccio verde: usare le tecnologie verdi e l’innovazione sostenibile per rilanciare l’economia. E’ importante sottolineare che siamo in un periodo di crisi – ha aggiunto – e che sono tempi duri per l’Europa, ma è altrettanto importante ricordare che non esiste solo una crisi finanziaria ed economica, ma anche una grave crisi ambientale e climatica”.

Per quanto riguarda il continuo rialzo dei prezzi delle materie prime, Auken ha sottolineato che si tratta “di due crisi interconnesse” e che “una delle ragioni della crisi economica è che la produzione è condizionata dalla crisi delle risorse”. Pertanto, per sostenere la crescita verde dell’UE, la Danimarca intende lanciare una nuova strategia trasversale che interesserà più settori contemporaneamente (energia, agricoltura, trasporti, clima, ambiente e tecnologie) e che avrà come obiettivo un taglio delle emissioni di CO2 in Europa pari ad una percentuale compresa tra 80% e il 95% entro il 2050.

Un’altra scelta-chiave e strategica della presidenza danese è quella di incentivare il risparmio sulla bolletta energetica. “Ogni euro speso per l’efficienza energetica – ha aggiunto Martin Lidegaard, Ministro danese per l’Energia – andrà in occupazione e sarà un investimento per il futuro dell’Europa stessa. Gli euro spesi per importare petrolio, invece, andranno fuori dall’UE”.

La parola d’ordine della nuova presidenza UE è “sostenibilità” su tutti i fronti. Oltre all’energia, altre aree sono destinate, nelle intenzioni della Danimarca, a diventare sempre più sostenibili: dall’agricoltura alla pesca, dai trasporti alla chimica. Si tratta, quindi, di un programma che fa ben sperare per il futuro dell’Europa, sia a breve che a lungo termine, e che è perfettamente in linea con la proclamazione del 2012 quale “Anno Internazionale dell’Energia Sostenibile” da parte delle Nazioni Unite.
Per approfondire:

2012: Anno Internazionale dell’Energia Sostenibile

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Laura Pavesi

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