L’edizione 2012 del “Safer Internet Day”, la giornata internazionale organizzata per promuovere la sicurezza della navigazione in rete, è nata davvero all’insegna della sinergia. A Roma, oltre 50 associazioni, istituzioni e aziende (fra le quali aziende come Vodafone, Wind e Infostrada) hanno dato vita ad un’alleanza che si propone di salvaguardare i minori dai rischi di una navigazione non controllata.

Contemporaneamente, la Polizia Postale delle Comunicazioni e Google, hanno organizzato nelle scuole un workshop sul tema della sicurezza internet: l’iniziativa – per la quale è stato scelto il nome “Non perdere la bussola” – ha coinvolto circa 50.000 studenti di tutta la penisola.

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“Connettere le generazioni per educarsi a vicenda insieme per un mondo virtuale più sicuro”: lo slogan scelto per l’edizione del “Safer Internet Day” di quest’anno – che ha avuto luogo il 7 febbraio scorso – mette il dito nella piaga, e al tempo stesso indica la volontà di trovare una soluzione in modo congiunto. Il problema di garantire ai giovani un accesso sicuro alla navigazione internet è sempre più all’ordine del giorno, sia per la sempre maggior diffusione di internet fra bambini e minori, sia per la frequente inadeguatezza dei genitori a rivestire il ruolo di tutori in questo senso. Uno studio effettuato ad hoc da Aemcom nell’area di Cremona (dove la diffusione di connessioni internet nelle aree domestiche è di gran lunga superiore alla media italiana), ha messo in luce una situazione, per certi aspetti, preoccupante.

L’idea che la maggior parte dei genitori cremonesi ha del rapporto dei propri figli con internet, è – infatti – molto lontana dalla realtà: pochi credono che i propri figli siano iscritti a un social network (13%) e, secondo la percezione degli adulti intervistati, il 77% dei minori utilizza internet per scopi prevalentemente scolastici. Questa percezione così clamorosamente distorta del reale rapporto fra minori e mondo virtuale, non dipende tanto da assenteismo o disattenzione da parte dei genitori, quanto dal digital divide, cioè lo “spartiacque digitale” che acuisce il normale scarto generazionale fra genitori e figli, oggi molto più che in passato.

Obiettivo delle associazioni coinvolte nel “Safer Internet Day” è proprio orientato a riempire questo vuoto, fornendo un supporto concreto alle famiglie e cercando di ridurre i principali rischi nei quali può incorrere chi non naviga in modo sicuro: phishing, virus, adescamento, contatto dei bambini con siti dai contenuti violenti o a sfondo sessuale e pedopornografico.

In questo senso, la sinergia fra stato, associazioni e aziende, dimostra di saper rispondere in maniera  rapida e proattiva alle esigenze di una società in rapido cambiamento. Anche Google fornisce adeguati strumenti di supporto alle famiglie, come il “Centro per la sicurezza online della famiglia” e il “Centro sulla privacy”.

 

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Martina Fragale

Martina Fragale

Giornalista pubblicista dal 2013 grazie alla collaborazione con BuoneNotizie.it, di cui oggi sono direttrice. Mi occupo di temi legati all’Artico e ai cambiamenti climatici; come docente tengo corsi per l’Ordine dei Giornalisti e collaboro con l’Università Statale di Milano.

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No Comments

  • angela ha detto:

    Questa iniziativa dovrebbe fare il giro dei quartieri di Roma e di tutto il mondo.
    Cominciando dalle scuole, dalle elementari in su, sarebbe opportuno inserire l’obbligo di un corso di formazione, conoscenza ed educazione sul mondo virtuale di internet sia per gli studenti che per i genitori
    al fine di accorciare le distanze tra le due generazioni e aiutare i ragazzi a difendersi dal lato oscuro e peccaminoso di questo potentissimo e diabolico strumento.
    Ottimo inoltre è l’ accordo preso tra i vari gestori e fornitori di reti web e le istituzioni e associazioni per tutelare gli utenti.
    Ma ancora non basta, secondo me bisogna fare qualcosa in più per ottenere un maggior controllo da parte delle famiglie di minori.
    Se poi si potrebbe arrivare al blocco di alcuni siti internet per le reti domestiche sarebbe il massimo!!
    Ma ovviamente parlo da profana.
    Grazie e buon lavoro