C’è chi parte in cerca di fortuna, ma c’è anche chi dall’estero vorrebbe tornare. E’ ai cervelli italiani migrati all’estero che si rivolge la legge “Controesodo”, ovvero la legge n. 238 del 2010 “Incentivi fiscali per il rientro dei lavoratori in Italia”. Gli incentivi prevedono sgravi fiscali pari al 20% per le lavoratrici ed al 30% per i lavoratori rigorosamente laureati e nati dopo il 1969.

Si tratta di una legge sostanzialmente bipartisan, in vigore ormai da più di un anno, che però non fa smettere di parlare di sé. Il convegno “Welcome talent”, organizzato dal Comune di Milano martedì scorso per la presentazione del sondaggio condotto da Italians sulle motivazioni e sulle difficoltà dei ‘talenti italiani in fuga’, è stato l’occasione per fare il punto sulla legge “Controesodo”.

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In seguito al convegno di Milano, i principali protagonisti dell’iniziativa legislativa – i deputati Alessia Mosca e Guglielmo Vaccaro – hanno spiegato in una lettera a Beppe Severgnini, pubblicata sul blog Italians, come: “In questa esperienza stiamo imparando quanto sia necessario per la vita di una legge il monitoraggio della fase attuativa e la costante valutazione per verificare che gli effetti ipotizzati si realizzino compiutamente”.

Facendo un passo indietro, va ricordato che le motivazioni dell’iniziativa legislativa sono chiare: “La presente legge intende contribuire allo sviluppo del Paese mediante la valorizzazione delle esperienze umane, culturali, e professionali maturate da cittadini che studiano, lavorano all’estero e che decidono di fare rientro”.

Fatto il testo ed approvata la legge nel 2010, l’attenzione sul tema del rietro dei cervelli in Italia non è scemata. Nel decreto Milleproroghe varato lo scorso febbraio, infatti, sono stati accolti alcuni emendamenti che prolungano al 2015 gli sgravi fiscali ed ampliano la platea dei beneficiari a chi ha maturato i requisiti anche successivamente alla data originariamente prevista dalla legge Controesodo, ovvero il 20 gennaio 2009.

Ma la difficoltà incontrata dalla legge, oltre qualche correttivo del testo richiesto dai potenziali destinatari, sembra essere la sua concreta attuazione. “Questa legge, da un lato – hanno spiegato Mosca e Vaccaroè riuscita a creare occasioni di lavoro meglio remunerate in Italia aumentando la partecipazione diretta dei beneficiari all’attività legislativa, ma dall’altro ha messo a nudo tutte le storture italiane, presentando numerose complicazioni dovute a vari ostacoli burocratici . Per questo seguiamo ogni sviluppo, agendo attivamente non appena si presenta una criticità, pressando su altri ingranaggi della macchina pubblica”.

E, fra un aggiustamento di rotta e l’atro, in attesa del decreto attuativo dell’Agenzia delle Entrate, il Comune di Milano si attiva a favore dei “controesodati”, perché il capoluogo lombardo sembra essere una meta molto ambita. Infatti, secondo i dati del sondaggio “Welcome talent”, sui 200 cervelli rientrati in Italia, il 40% circa lavora a Milano. Dal Comune promettono, quindi, uno sportello unico ed un bando di 400.000  euro destinato alla realizzazione delle idee innovative dei cervelli italiani non più in fuga.

 

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Simona Martini

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Un Commento

  • Silvio ha detto:

    Il Corriere di oggi ha publicato la lettera con la quale Guglielmo Vaccaro, tra i promotori del progetto Controesodo, ha annunciato che rassegnerà le sue dimissioni se, entro 30 giorni, non sarà emanata l’attesa circolare dell’Agenzia delle Entrate contenente le norme attuative della legge 238/2010 così come modificata dall’emendamento presentato al decreto «Milleproroghe». Un gesto di provocazione che vuole sottolineare la gravità dei ritardi e delle inadempienze di alcuni ingranaggi della macchina statale, davanti a cui persino parlamentari e promotori della legge, si sono trovati sprovvisti di strumenti, se non il sollecito e la pressione, che non hanno purtroppo prodotto finora alcun risultato. http://www.alessiamosca.it/?p=1943