Le imprese creditrici della Pubblica Amministrazione vedranno finalmente saldati i loro crediti per un totale, nel 2012, di circa 30 miliardi di euro, come ha dichiarato in conferenza stampa il Presidente del Consiglio, Mario Monti. Il Governo ha sbloccato una serie di decreti “che disciplinano i rapporti di credito e debito tra Pubblica Amministrazione e imprese fornitrici”, come spiega anche il comunicato stampa di Palazzo Chigi .

Soldi dovuti e che, in un contesto di crisi economica, carenza di liquidità e difficoltà di accesso al credito, arrivano quasi come una “manna dal cielo”. Scopo dei decreti, come si legge nel comunicato, è quello di iniziare un percorso “articolato in più fasi, che porterà a minimizzare in futuro l’accumularsi di debiti commerciali attraverso una migliore programmazione, un rapporto ancora più cooperativo con il fisco e il recepimento della direttiva europea sui ritardi di pagamento”. 

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Le linee di intervento del Governo sono molteplici: la certificazione del debito, la compensazione dei debiti e il Fondo di Garanzia.

1) Si parte dalla certificazione del debito, che obbliga tutti gli enti – sia centrali che locali – a documentare gli eventuali crediti vantati dalle imprese, per somministrazioni, forniture e appalti.

2) Grazie alla certificazione del debito, le aziende potranno chiedere la compensazione dei debiti iscritti a ruolo – ad esempio per tributi locali o regionali – oppure “ottenere un’anticipazione bancaria a fronte del credito certificato” attraverso il Fondo Centrale di Garanzia, che prevede proprio agevolazioni per i creditori della PA. “In tutti i casi si fornisce liquidità alle imprese”, prosegue il comunicato ufficiale.

3) Infine, ecco un ulteriore tassello: il governo promette di recepire, entro la fine dell’anno, la Direttiva europea sui ritardati pagamenti, ovvero stabilire a 60 giorni il termine massimo ed inderogabile per la liquidazione dei debiti delle PA.

 

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Simona Martini

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