Soldi dovuti e che, in un contesto di crisi economica, carenza di liquidità e difficoltà di accesso al credito, arrivano quasi come una “manna dal cielo”. Scopo dei decreti, come si legge nel comunicato, è quello di iniziare un percorso “articolato in più fasi, che porterà a minimizzare in futuro l’accumularsi di debiti commerciali attraverso una migliore programmazione, un rapporto ancora più cooperativo con il fisco e il recepimento della direttiva europea sui ritardi di pagamento”.
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SostieniciLe linee di intervento del Governo sono molteplici: la certificazione del debito, la compensazione dei debiti e il Fondo di Garanzia.
1) Si parte dalla certificazione del debito, che obbliga tutti gli enti – sia centrali che locali – a documentare gli eventuali crediti vantati dalle imprese, per somministrazioni, forniture e appalti.
2) Grazie alla certificazione del debito, le aziende potranno chiedere la compensazione dei debiti iscritti a ruolo – ad esempio per tributi locali o regionali – oppure “ottenere un’anticipazione bancaria a fronte del credito certificato” attraverso il Fondo Centrale di Garanzia, che prevede proprio agevolazioni per i creditori della PA. “In tutti i casi si fornisce liquidità alle imprese”, prosegue il comunicato ufficiale.
3) Infine, ecco un ulteriore tassello: il governo promette di recepire, entro la fine dell’anno, la Direttiva europea sui ritardati pagamenti, ovvero stabilire a 60 giorni il termine massimo ed inderogabile per la liquidazione dei debiti delle PA.