Nessuna multa in arrivo per le quote latte a carico degli allevatori italiani che quest’anno hanno prodotto al di sotto del limite imposto dall’Unione Europea. Ad annunciarlo è la Coldiretti, che sottolinea che, per la campagna 2011/2012, secondo le rilevazioni dell’Agenzia per le Erogazioni in agricoltura (Agea), la produzione di latte commercializzata in consegne non ha superato il quantitativo nazionale di riferimento. 
Nessuna sanzione – sottolinea la Coldiretti – può quindi essere imputata ai singoli produttori italiania differenza di quanto è accaduto nel passato. La produzione di latte commercializzata, secondo i dati di Agea, non ha subito sforamenti.

La questione quote latte – ricorda la Coldiretti – è iniziata quasi 30 anni fa, nel 1983, con l’assegnazione ad ogni Stato membro dell’Unione Europea di una quota nazionale che poi doveva essere divisa tra i propri produttori.

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All’Italia fu assegnata una quota molto inferiore al consumo interno di latte. Il 1992, con la legge 468 ,poi il 2003, con la legge 119, e infine il 2009, con la legge 33, sono le tappe principali del difficile iter legislativo per l’applicazione delle quote latte in Italia.

Degli attuali 40.000 allevatori  in attività nel nostro Paese (nel 1996 erano 120.000 ) sono solo un po’ più un migliaio – conclude la Coldiretti – quelli che devono alle casse dello Stato 1,7 miliardi di euro di multe maturate in questi ultimi anni.

Fonti:  www.ansa.it

 

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Laura Pavesi

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No Comments

  • Lazza ha detto:

    L’idea stessa delle quote latte è priva di qualsiasi senso logico. Nella seconda riga dell’articolo la frase dovrebbe recitare “al di sopra” e non “al di sotto”, credo.