“La Calabria è delle donne”: è questo il messaggio lanciato dalle donne impegnate in politica ed in varie attività della società, magistrate, imprenditrici, riunitesi a Gerace (Reggio Calabria) lo scorso fine settimana per un incontro dedicato ai temi dell’istruzione, del lavoro e della rappresentanza.

Gerace si trova in un territorio, la Locride, che “negli ultimi mesi ha fatto scelte coraggiose” ha detto il sindaco, Giuseppe Varacalli, riferendosi sia alle collaboratrici di giustizia (come Lea Garofalo e Simona Napoli) e alle “sindache” coraggiose e sotto scorta, come Maria Carmela Lanzetta (nella foto).

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“Conosco le difficoltà incontrate dalle amministratrici locali in Calabria”, ha proseguito Varacalli, “così come conosco l’energia e l’attivismo delle donne calabresi. So anche che la sfida maggiore è quella di garantire lo sviluppo economico della nostra regione, al quale si oppongono le forze della criminalità organizzata. Ma dobbiamo combatterle, ne va della nostra dignità”.

Il Ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, in un messaggio, ha sottolineato come la Calabria “merita tanta attenzione, in particolare da parte delle Istituzioni. E’ una terra dove certamente vi sono problemi di lavoro, di sicurezza, di legalità. Ma scorgo importanti segnali di riscossa che passano, naturalmente, anche attraverso il quotidiano impegno delle migliaia di cittadini e di cittadine”.

Il ruolo della donna è sempre più importante”, ha proseguito il Ministro. “Nonostante ciò, siamo ancora troppo spesso testimoni di fatti violenti che si consumano contro le donne, sia all’interno delle mura domestiche che all’esterno. Il Ministero, insieme alle forze dell’ordine, è impegnato a combattere e a tenere alta la vigilanza contro questi reati”.

All’incontro di Gerace hanno partecipato, tra le altre, anche Elisabetta Tripodi, Sindaco di Rosarno, Carolina Girasole, sindaco di Isola Capo Rizzuto e e Maria Carmela Lanzetta, sindaco di Monasterace – oggi sotto scorta dopo una serie di pesanti intimidazioni subite nei mesi scorsi.

Una delle sezioni dei lavori ha ricordato, inoltre, la figura di Lea Garofalo, la collaboratrice di giustizia calabrese fatta scomparire dalla ‘ndrangheta e poi sciolta nell’acido.

Dalle testimonianze è emerso quanto sia difficile, per una donna, operare nel proprio settore lavorativo, soprattutto in certe zone della Calabria, ma è stato anche evidenziato quanto l’impegno, la determinazione e la professionalità delle donne abbiano lasciato un segno indelebile e tracciato nuovi percorsi di vita e di etica.

In un intervento fuori programma, infine, il procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, Nicola Gratteri(nella foto a lato) – originario proprio di Gerace e da oltre vent’anni in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata – ha evidenziato come sia importante organizzare  incontri nelle scuole per insegnare ai giovani che la via della criminalità non solo non paga, ma è solo penalizzante.

 

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