Il 26 giugno di celebra la Giornata Mondiale contro il consumo e il traffico di droga, istituita dalle Nazioni Unite.  “Liberi da tutte le droghe, Liberi da tutte le mafie. Chi compra droga finanzia le mafie, le loro violenze e il terrorismo”: sono questi gli slogan lanciati dal DPA-Dipartimento Politiche Antidroga – la cui delega è affidata al Ministro per la Cooperazione, Andrea Riccardi – che appaiono oggi sui principali monumenti di 14 città italiane proprio in occasione della Giornata mondiale contro il consumo e il traffico di droga. 

L’iniziativa è realizzata sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il patrocinio dei Presidenti di Camera e Senato e con la condivisione del Procuratore Nazionale Antimafia, Pietro Grasso.

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Oggi e domani, il messaggio antidroga campeggerà sulla Mole Antonelliana di Torino, in Piazza Maggiore a Bologna, sul Torrione del teatro Carlo Felice di Genova, su Palazzo Barbieri a Verona, sul Campanile di San Marco a Venezia, sulla Torre di San Niccolò a Firenze, su Palazzo dei Priori di Perugia, sul Colosseo di Roma, sul Maschio Angioino a Napoli, sulla facciata della Sede comunale in Piazza Sant’ Oronzo a Lecce, sulla Torre dell’Elefante a Cagliari, sul Palazzo di Città di Palermo, sulla statua del Cavatore a Catanzaro e in Piazza Ferrarese a Bari.

Si tratta di un progetto di comunicazione, realizzato dal DPA-Dipartimento Politiche Antidroga, il cui obiettivo principale – spiega una nota ufficiale – è quello di “creare una forte consapevolezza, soprattutto nei giovani, sul fatto che rifiutare l’uso di droghe e, quindi, il loro acquisto significa prima di tutto rispettare se stessi, ma anche la legalità, impedendo finanziamenti illeciti alle mafie e al terrorismo”.

“Vivere nella legalità”, sottolinea Giovanni Serpelloni,  Capo del DPA “e, ancora prima, nel principio dell’onestà e della coerenza dei propri comportamenti, lontano e contro tutte le organizzazioni mafiose, è un messaggio che le giovani generazioni dovrebbero sempre tenere ben presente, soprattutto nel momento in cui qualcuno di loro fosse tentato di acquistare sostanze stupefacenti. I giovani in particolare, ma anche i non più giovani, devono ricordare che anche un solo euro speso per la droga finisce nelle mani delle mafie, finanziando quindi le loro violenze,  le loro sopraffazioni e le altre organizzazioni dedite al terrorismo e alla destabilizzazione degli stati democratici”.

“Ogni persona che per il proprio piacere compra droghe”, ha proseguito Serpelloni, “lo fa con un atto di responsabilità individuale, avendo ben chiaro ciò che questo comporta e cioè di partecipare al finanziamento delle azioni violente di queste organizzazioni criminali, che tanto male hanno fatto e stanno facendo alle persone oneste di molti paesi. Oltre a chi usa droghe occasionalmente, ogni persona con dipendenza da queste sostanze deve essere conscia che può risolvere la propria malattia e che le strutture sanitarie pubbliche e del privato sociale offrono, a tutti loro ed in ogni momento, la possibilità di avere cure efficaci e gratuite per poter sospendere tale uso”.

“Tutti i giovani” ha concluso Serpelloni, “devono credere nella possibilità di costruire un mondo libero dalle droghe e dalle mafie e devono lottare contro queste organizzazioni criminali esprimendo prima di tutto un comportamento individuale di legalità, di lontananza totale da queste organizzazioni e di rispetto della propria salute fisica, mentale e sociale”.

Il Procuratore Pietro Grasso, aderendo all’iniziativa, ha scritto in un messagio: “come Procuratore nazionale antimafia non posso che impegnarmi, con tutta la mia forza, nel perseguire i traffici di droga in tutto il mondo, ma ho bisogno della rivolta epocale di tutti voi, giovani e anziani, poveri e ricchi. È tempo di dire tutti con una sola voce: “NOI NO!!!”.

E conclude: “E’ tempo di soffiare tutti insieme, forte, sempre più forte per formare un vento che spazzi via tutte le droghe, naturali e sintetiche, tutti i trafficanti, pushers e spacciatori, nonché i loro soldi, sporchi di lacrime, di sangue, di dolore per tante vite distrutte”.

 

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