Si tratta di 10.000 euro che sono stati riconosciuti a Slow Food nel processo che ha visto condannare in primo grado alcuni responsabili di due aziende di surgelati di Collegno (Torino) – le società Salpi e Ristor – e nel quale Slow Food si era costituito parte civile. Il procedimento penale a carico degli imputati aveva preso il via da un’ispezione della Guardia di Finanza, che aveva scoperto una vasta operazione di ri-etichettatura di alimenti surgelati.
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SostieniciIl giudice di primo grado ha riconosciuto la legittimità alla costituzione di parte civile di Slow Food, rappresentata dagli avvocati Alessandro Lamacchia, Katjuscka Piane e Stefano Cavallito, in quanto portatrice di interessi quali la tutela della salute pubblica e della genuinità degli alimenti, la tutela del consumatore, nonché la difesa della lealtà e trasparenza nel commercio, e ne ha altresì riconosciuto il danno conseguito alla commissione dei reati perseguiti.
I 10.000 euro riconosciuti alla’Associazione andranno a favore dell’Emilia Romagna e a sostenere le spese per la costituzione di parte civile in altri processi penali in cui siano perseguiti reati che ledano i fini statutari di Slow Food.
“Nel ricevere questi soldi abbiamo prima di tutto pensato ai produttori e ai ristoratori dell’Emilia colpiti dal terremoto, che andremo a individuare e ad aiutare in accordo con Slow Food Emilia Romagna”, puntualizza Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia, “ma, nello stesso tempo, abbiamo scelto di proseguire nel monitorare situazioni che vanno a scapito dell’onesto lavoro dei contadini o che minacciano la salute dei consumatori e il territorio agricolo”.