Sono diverse le disposizioni contenute nel Decreto Sviluppo, convertito in Legge dal Senato, che hanno lo scopo di tutelare l’agricoltura italiana. Si va dalle misure per garantire la qualità e riconoscibilità dell’olio extravergine d’oliva 100% italiano alla tutela del Made in Italy agro-alimentare,  dall’etichettatura dei prodotti agricoli a denominazione di origine protetta (Dop) al riordino dell’attività della pesca, ai voucher per i “percettori di integrazione di reddito” che lavorano, in particolare, nella vendemmia e nella raccolta delle olive e di frutta e verdura.

Sono queste, informa la Coldiretti – attraverso un recente comunicato – alcune delle misure  contenute nel Decreto Sviluppo, che interessano il settore agricolo italiano. Ma andiamo con ordine.

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Per quanto riguarda l’olio d’oliva, sono state introdotte norme che consentono di riconoscere gli oli extravergini di origine estera spacciati come italiani o gli oli extravergini venduti come tali, ma che hanno subito illecitamente processi di raffinazione e deodorazione.

Mentre nel campo della difesa della qualità e dell’etichettatura, il Decreto attribuisce alle Camere di Commercio, nell’ambito delle funzioni di promozione delle imprese all’estero, anche la funzione di “tutela del Made in Italy”.

Al fine di contrastare le pratiche ingannevoli nel commercio dei prodotti agricoli ed alimentari a denominazione protetta, si prevede l’emanazione di un Regolamento con il quale definire le modalità per integrare l’etichettatura dei prodotti Dop con sistemi di sicurezza basati su elementi elettronici o telematici.

Viene istituito, inoltre, il regime volontario di etichettatura di origine del pescato, consentendo anche la possibilità di indicare anche la dicitura “prodotto italiano”. Tra le misure contenute nel Decreto c’è anche il riordino delle attività della pesca professionale, distinguendo tra attività principali e connesse considerando la “pesca-turismo” e l’“itti-turismo”, se effettuate da un imprenditore ittico, direttamente tra le attività principali.

Per quanto riguarda la disciplina dei rifiuti agricoli, invece, il Decreto Sviluppo rinvia al 30 giugno 2013 l’entrata in vigore del Sistri e stabilisce che il digestato ottenuto in impianti aziendali o interaziendali, secondo determinate modalità, è un sottoprodotto e non più un “rifiuto”, rinviando così ad un Decreto interministeriale  la definizione delle caratteristiche e dei criteri di impiego del digestato equiparabile ai concimi di origine chimica.

Nel testo finale del Decreto Sviluppo, convertito in Legge, è stato approvato un emendamento che consente ai “percettori di integrazione di reddito” (cioè cassintegrati, lavoratori in mobilità, ecc.) di svolgere attività agricola mediante lo strumento dei voucher. L’emendamento, però, prevede che tale possibilità parta solo dal prossimo 1 gennaio 2013.

A questo punto, quindi,  si crea un paradosso: da oggi dal 31 dicembre 2012 questi lavoratori non potranno essere utilizzati in agricoltura con il meccanismo dei voucher. E, considerata l’importanza per il settore agricolo del periodo agosto-dicembre – che comprende le attività di raccolta della frutta e verdura estiva, della vendemmia e della raccolta delle olive – “la Coldiretti auspica che il Governo o i Ministeri competenti emanino norme interpretative per consentire a lavoratori in difficoltà di trovare una occupazione in agricoltura anche nei restanti mesi dell’anno in corso”.

 

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