Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Disegno di legge costituzionale di riforma del Titolo V della Costituzione Italiana. Il testo interviene a 11 anni di distanza dalla precedente revisione della Costituzione,  attuata con la Legge costituzionale 3/2001. Con 2 provvedimenti positivi per la gestione delle finanze pubbliche: maggiori controlli sui bilanci regionali e la partecipazione delle Regioni a statuto speciale all’equilibrio di bilancio.

“Il nostro governo si è dedicato al compito di prendere misure per accrescere la competitività dell’Italia e rimuovere alcuni impedimenti strutturali, ma abbiamo riscontrato che un ostacolo, tra i molti, risiede in alcuni particolarità istituzionali, in particolare alcuni aspetti del Titolo V della Costituzione”: con queste parole il presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Monti, ha spiegato le linee di intervento del Governo.

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Il Ddl approvato dal CdM prevede da un lato la ridistribuzione delle competenze tra Regioni e Stato – cosa a cui molti governatori di Regione si stanno opponendo – e dall’altro 2 provvedimenti positivi per la gestione delle finanze pubbliche, che sono:

– i nuovi controlli sui bilanci regionali; e
– la partecipazione delle Regioni a statuto speciale all’equilibrio di bilancio.

“La Corte dei conti” – si legge nel Ddl – “esercita il controllo preventivo di legittimità sugli atti del Governo e delle regioni e anche quello successivo sulla gestione del bilancio dello Stato e di quello regionale. Partecipa, nei casi e nelle forme stabilite dalla legge, al controllo sulla gestione finanziaria degli enti a cui lo Stato contribuisce in via ordinaria. Riferisce direttamente alle Camere sul risultato del riscontro eseguito”.

L’articolo 116 (modificato dalla Legge Cost. 3/2000) recita: “Il Friuli Venezia Giulia, la Sardegna, la Sicilia, il Trentino-Alto Adige/Südtirol e la Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste dispongono di forme e condizioni particolari di autonomia, secondo i rispettivi statuti speciali, adottati con legge costituzionale”.

“In materia finanziaria l’autonomia si svolge nel rispetto dell’equilibrio dei bilanci e concorrendo con lo Stato e con gli altri enti territoriali ad assicurare l’osservanza dei vincoli economici e finanziari derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea”. Quindi, anche le Regioni a statuto speciale saranno sottoposte al Patto di stabilità.

 

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