L’ultimo arriva dall’Agenzia delle Entrate che ha siglato un protocollo d’intesa con il Consiglio Nazionale Forense “per diffondere la conoscenza e per massimizzare le potenzialità del nuovo istituto della mediazione diretto al raggiungimento di soluzioni rapide, condivise, legittime e trasparenti nel rapporto fisco-contribuenti”.
“Il nuovo accordo” – si legge nel comunicato stampa dell’Agenzia – “apre la strada ad una collaborazione proficua tra i due enti, orientata alla cooperazione in sede amministrativa, alla conoscenza del nuovo istituto e alla realizzazione di un osservatorio che consenta di monitorare l’andamento della mediazione tributaria”.
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SostieniciPiù concretamente, il Consiglio Nazionale Forense si impegna a sensibilizzare i propri iscritti e l’Agenzia, da parte sua, ad esaminare approfonditamente tutte le istanze, a comunicare rapidamente l’eventuale improponibilità e a promuovere il contraddittorio.
La mediazione tributaria riguarda le controversie che abbiano un valore non superiore a 20.000 euro per le quali, prima del ricorso alla Commissione tributaria, deve essere presentata – appunto – un’istanza di reclamo-mediazione.
La mediazione tributaria, secondo l’Agenzia delle Entrate “garantisce al Contribuente tempi brevi e certi per ottenere una risposta e, in caso di accordo, sanzioni ridotte al 40%”.