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Imu: il Comune di Trieste supporta le fasce più deboli

Parziale riduzione dell’Imu per i cittadini in difficoltà: lo ha decretato il Comune di Trieste con una delibera mirata e contestuale alla crisi economica attuale.

È un provvedimento di reale supporto, quello approvato qualche giorno fa dal Comune di Trieste su proposta dell’Assessore alle Politiche Sociali Laura Famulari: in base alle direttive, particolari categorie di cittadini potranno beneficiare di un consistente supporto (il cui totale ammonta a 200.000 euro) per il pagamento dell’Imu.

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Le fasce interessate sono le seguenti: nuclei familiari in cui risieda anagraficamente un disabile di età superiore ai 26 anni in condizioni di handicap permanente, famiglie in cui risieda anagraficamente un anziano over 65 non autosufficiente, individui in condizioni di handicap permanente e grave risiedenti in un alloggio di proprietà, nuclei familiari in cui sia in corso il pagamento del mutuo sulla prima casa.

Il ventaglio di beneficiari sembra dunque piuttosto ampio; diverse sono anche le modalità di attribuzione del contributo, che sarà rapportato al parametro ISEE e che corrisponderà a un massimo di 250 euro (con ISEE da 0 a 7.500 euro), a un massimo di 200 euro (con ISEE da 7.501 a 15.000 euro) e a un tetto massimo di 150 euro (con ISEE da 15.001 a 30.000 euro).

Quello di Trieste non è un caso isolato: sono diversi i Comuni italiani che nel quadro della difficile congiuntura economica attuale, hanno deciso di supportare i cittadini per quanto riguarda il pagamento dell’IMU.

Ecco alcuni esempi: in primis, citiamo il Comune di Torino, che a seguito di un accordo con i sindacati a proposito del cosiddetto fondo perequativo, si è dichiarato pronto a mettere un milione di euro a disposizione delle fasce più deboli di cittadini, in base a un programma di attribuzione del contributo che dovrebbe favorire più di 10.000 famiglie.

Con risorse più ridotte, la stessa politica di alleggerimento è perseguita anche da municipalità di dimensioni minori: un esempio per tutti è quello di Montemurlo, comune della provincia di Prato, che ha messo a disposizione dei cittadini meno abbienti un fondo di entità superiore alle 100.000 euro.

 

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