“Come è possibile – aveva polemizzato ai primi di novembre lo stesso Saitta – che il Governo, dopo aver pubblicato un dossier nel quale ammette che il 40% delle scuole italiane dovrebbero essere abbattute e ricostruite, perché vecchie di 200 anni, insicure e non adatte ad accogliere i nostri ragazzi, poi non investa un solo euro per intervenire su questa emergenza e tolga mezzo miliardo di euro alle Province, che hanno il compito di presiedere proprio all’edilizia scolastica?”.
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SostieniciFortunatamente, se le premesse non sono state delle migliori, gli esiti del confronto con il Governo, hanno aperto nuove prospettive positive: Ministero dell’Istruzione e Upi, hanno trovato un punto di convergenza a proposito della necessità di “assicurare massimo impegno da parte del Governo e degli Enti locali per riaffermare la centralità degli interventi di nuova progettazione, ammodernamento e messa in sicurezza degli edifici scolastici“.
L’aspetto maggiormente significativo dell’incontro è la proposta, avanzata dal presidente dell’Upi, di firmare un Protocollo d’intesa, che oltre al Ministero dell’Istruzione e all’Upi coinvolga anche l’Anp (Associazione Nazionale dei Presidi) e che consenta di gestire i processi di manutenzione secondo i criteri – pioritari – di rapidità e ottimizzazione dei costi.