I due marò italiani, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, non faranno rientro in India, ma restano in Italia. Ha dato l’annuncio il ministro degli Esteri Giulio Terzi. I due militari, attualmente sotto processo in India, erano rientrati in patria per poter votare alle elezioni politiche. “Abbiamo appreso la notizia dalla stampa e dai mille messaggi di calore ricevuti. Non avevamo dubbi, anzi, avevamo prove dirette, dell’impegno che lo Stato ha profuso in questi mesi nei nostri confronti. Ovviamente, siamo felici. Soprattutto perché possiamo così tornare al reparto. Siamo Fucilieri di Marina. Vogliamo tornare a fare il nostro mestiere”, hanno commentato i marò.

Fonte: Repubblica

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  • FRANCESCO BUFFA DESIGNER ha detto:

    – Che i due marò italiani, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, abbiano ucciso due innocui, inermi e indifesi pescatori indiani è una triste sicura inequivocabile e documentata realtà.
    – Che i due marò italiani svolgessero un delicato servizio armato su di una nave e, che nell’occasione hanno dimostrato una inadatta capacità professionale, stante che non sono stati capaci di stabilire che si trovassero in presenza di personale civile non ostile e, in ogni caso non sono stati capaci di porre in essere tutte le procedure di rito obbligatorie per chi svolge un sevizio armato così delicato, dimostrando assoluta mancanza di professionalità, non bisogna avere svolto un minimo di servizio militare per capirlo.
    – Che i due marò italiani, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, vanno processati per questi motivi, lo capisce anche chi di materie giuridiche non si intende.
    – Per quanto riguarda le competenze nelle procedure di legge è materia di accordi internazionali che vanno in ogni caso affrontate nelle sedi opportune.
    – Che tra l’Italia e l’india, in attesa delle procedure di legge ci siano stati degli accordi apparentemente leali non ci sono dubbi, tanto che i due militari si sono allontanati e rientrati dal paese che sicuramente ha subito il reato con apparente rispetto degli accordi presi.
    – Che tali accordi, non sono poi stati rispettati dal Governo italiano è abbastanza chiaro!
    – Che personale con requisiti professionali sotto il profilo del servizio armato, non è idoneo a continuare tale servizio fino a una sentenza che dimostri il contrario, non ci vuole certo una laurea in legge per capirlo!
    – Che un cittadino italiano abbia il diritto di vergognarsi e di non riconoscersi in questo Governo che non rispetta i tempi i modi e le leggi internazionali, violando le più elementari norme che regolano l’onore della parola data, ritengo che sia il diritto di qualsiasi cittadino che abbia un minimo di dignità!