La compagnia aerea Air New Zealand (NZA) ha dichiarato che non accetterà  più di volare con carichi di pinne di squalo.
Poco importa che la decisione sia stata presa dal vertice della compagnia aerea dopo una petizione on line e la tormenta mediatica agitata da attivisti in difesa degli squali dalla pratica del “depinnamento”.
Alex Hofford della Hong Kong Sharks Foundation Fondazione Squali di Hong Kong sostiene che la Air New Zealand abbia smesso di trasportare pinne di squalo per paura di farsi una cattiva pubblicità a seguito della campagna. “Ovviamente ne siamo felici” si affretta a dire il numero uno della Hong Kong Sharks Foundation. E non è il solo a gioire.
Quella del depinnamento degli squali è una preoccupazione molto sentita da molte fasce della popolazione locale; tradizionalmente usate come ingrediente per molte pietanze della cucina cinese (per quanto, dicono gli esperti, piuttosti insapore), le pinne di squalo sono state bandite da molte cucine di prestigiosi ristoranti.
La crudeltà delle immagini diffuse dai media, le sconvoglenti campagne di sensibilizzazione portate avanti dagli attivisti, senza dimenticare ovviamete il rischio di estinzione della specie, hanno decisamente sensibilizzato la gente comune ma anche i ristoranti e la compagnia di bandiera di Hong Kong, la Cathay Pacific, che lo scorso settembre ha annunciato il divieto di trasportare pinne di squalo.
Circa 72 milioni di squali vengono uccisi ogni anno e 10.000 tonnellare di pinne transitano per la sola città Hong Kong. Si stima che il giro d’affari in questo settore si aggira tra i 540 $ milioni e   $1.2 miliardi di dollari.
Qualche tempo prima che la NZA annunciasse di non voler più caricare i propri voli con pinne di squalo, la Hong Kong Shark Alliance e la New Zealand Shark Alliance hanno denunciato carichi di pinne sulla Air New Zealand malgrado l’iniziale diniego della compagnia aerea.

I tentativi della NZA di discolparsi dal trasporto di quel carico così indigesto, non ha convito nè media nè concorrenza.

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Le compagnie aree”  ha affermato Claire Garner, Hong Kong Shark direttore della Hong Kong Sharks Foundation” dovrebbero sapere cosa stanno portando e quale impatto ambientale quello che fanno abbia”. “Può essere molto difficile in termini di monitoraggio e di gestione delle spedizioni” ha poi aggiunto Doug Woodring dell’Oceano Recovery Alliance a Hong Kong “poichè la pinna di squalo viene generalmente trasportata secca e in un imballaggio camuffato con altri pesci”.
Andando poi su sulla pagina Facebook del Tampa Bay Environmental news examiner. è incredibile vedere quanta gente abbia deciso di dedicare parte del proprio tempo per sensibilizzare le persone e contribuire alla lotta contro l’estinzione del bello e pericoloso re dei mari.

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