Ecco finalmente una buona notizia per i milioni di italiani amanti degli animali domestici. La FIADAA, Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente, insieme all’Anaci, Associazione nazionale comuni italiani hanno presentato ieri un regolamento-tipo in virtù del quale non ci saranno più divieti per l’accesso degli amici a quattro zampe nei luoghi pubblici, quali biblioteche, bar, ospedali, case di riposo e anche in spiaggia.
La libertà non è ovviamente assoluta e 
il regolamento ovviamente elenca doveri e responsabilità dei proprietari di cani e gatti, come la custodia, il controllo della riproduzione, le precauzioni contro danni a terzi o aggressioni, ma anche alcuni importanti divieti, tra i quali i più significativi sono il divieto di legare gli animali alla catena e di lasciarli soli. Ai Comuni che adotteranno il regolamento l’obbligo di rispettarlo e di farlo rispettare. Importanti saranno anche le sanzioni, dove sono previste multe fino a 500 euro, e nei casi più gravi la confisca dell’animale stesso.
Questo regolamento consentirà agli animali domestici di accompagnare i padroni ovunque, purchè ovviamente ciò avvenga nel rispetto delle altrui libertà. 

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  • Brenda ha detto:

    Nelle grandi città i cani sono accettati quasi ovunque ma paradossalmente nei paesi no. Vivo a Torino e non ho mai problemi. Il mio cane lo porto sempre con me nei ristoranti, nei bar e negli hotel. Mai nessun problema e neppure all’estero dove vado spesso. Il problema l’ho avuto ieri pomeriggio in un vivaio di piante (all’aperto quindi). Il padrone mi ha impedito di far scendere il mio cane dall’auto (una femmina molto ben educata e pacifica) nonostante i 36 gradi!! Nel vivaio in quel momento c’era solo una coppia di clienti che hanno assitito alla scena. Ho cercato di spiegare che non potevo lasciare in auto il cane con quella temperatura e che ormai ovunque gli animali domestici sono accettati, ma il proprietario del vivaio mi ha risposto che quella é una proprietà privata e lui fa quello che vuole. Mi ha ricordato che c’era un cartello che impediva l’accesso ai cani. Il vivaio si trova in un piccolo paese in provincia di Alessandria. Naturalmente sono andata via . Aveva ragione lui? Marisa

  • Cara Marisa,
    Sicuramente il proprietario del vivaio ha dimostrato scarsa sensibilità verso il tuo cane. Lasciarlo a cuocere in macchina a 36 gradi è ovviamente inumano…
    Non sono nemmeno tanto sicura che vietare l’ingresso agli animali domestici in un locale aperto al pubblico, per quanto di sua proprietà, sia un suo diritto.
    Tuttavia la regolamentazione cui faccio riferimento nel mio articolo disciplina -a livello locale- l’accesso degli amici a quattro zampe nei luoghi pubblici, quali biblioteche, bar, ospedali, case di riposo e anche in spiaggia…
    Bisognerebbe quindi consultare la regolamentazione del Comune di Alessandria (o del paese in cui il vivaio è locato) in materia di animali per poter darti una risposta.
    Tuttavia, in considerazione del fatto che il tuo cane è ben educato e vista l’elevata temperatura di cui parli tu, credo che nessun “tribunale del buon senso” possa far pendere la ragione dalla parte dell’insensibile esercente.
    Hai quindi fatto più che bene ad andartene e sicuramente farai ancora meglio a non tornare più lì.

  • Alberto ha detto:

    Sarebbe da leggere questo regolamento-tipo e capire se fa distinzione (come la legge italiana) tra luogo pubblico e luogo aperto al pubblico, che nel post non c’è. La spiaggia è un luogo pubblico (proprietà del demanio), il bar è un luogo privato aperto al pubblico.