E’ proprio vero che “bisogna avere un cuore per comprendere quello degli altri” …  Ed è questo che hanno dimostrato gli artigiani del progetto Refugee ScART, che qualche giorno fa hanno consegnato la loro prima donazione ai responsabili del Poliambulatorio mobile di Emergency di Castel Volturno, Caserta. Gli artigiani, 10 rifugiati di varia nazionalità, hanno infatti deciso di donare parte dei ricavi ottenuti attraverso la vendita di oggetti creati con plastica riciclata, per aiutare altri rifugiati.

Il progetto, nato nell’estate del 2011, ideato dalla Spiral Foundation Onlus  e sostenuto con il patrocinio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per Rifugiati (UNHCR) Ufficio Sud Europa, in cooperazione con Centro Astalli, Laboratorio 53 e Programma Integra, ha fin da subito ottenuto importanti riconoscimenti e plausi. Così, nelle parole del Presidente della Camera Laura Boldrini “Una idea semplice e di grande utilità sociale: si ripuliscono le strade dalla plastica e si riciclano i materiali di scarto generando lavoro che permette ai rifugiati di rifarsi una vita. Ci guadagnano tutti: i cittadini e i rifugiati”.

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Refuge scART  nasce come laboratorio di sostegno per rifugiati arrivati in Italia alla ricerca di asilo e protezione.
In uno spazio messo a disposizione da AMA Roma SpA, un gruppo di dodici rifugiati crea teli artistici da cui vengono creati oggetti fatti interamente di materiali di scarto. Le loro opere sono il risultato della creatività e sensibilità estetica delle terre d’origine unite alle volontà di contribuire al bene comune utilizzando rifiuti per trasformarli in doni preziosi. Dall’inizio dell’attività, REFUGEE ScART ha riciclato più di sette tonnellate e settecento cinquanta chili di plastica dando così un importante contributo positivo alla ecologia della città’ di Roma. Il progetto dunque è teso a contribuire positivamente a due condizioni di svantaggio: riciclo della plastica e integrazione dei rifugiati.

Mettendo infatti l’individuo nella fortunata condizione di diventare una risorsa positiva e attiva nel mercato del lavoro italiano, contribuendo alla tutela dell’ambiente, produce il felice risultato di, non solo infondere fiducia e senso di appartenenza ad un nuovo contesto al rifugiato, rendendolo anche agli occhi della comunità che lo accoglie una risorsa positiva e creativa.
Progetti come questo” ha affermato lo scrittore Erri De Lucasono atti di fraternità che suscitano imitazione ed entusiasmo e realmente trasformano la società. Con REFUGEE ScART i vuoti a perdere diventano pieni a rendere: ecco, io considero questa piccola organizzazione una prua, una prua che muove le acque di una palude, di uno stagno. Sta andando nella direzione giusta, fonda un esempio, forma una scia nella quale è possibile che altre navi vengano e producano questa ricchezza dal niente, dallo scarto e dal rifiuto” .

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