La Milano che si prepara ad ospitare il mondo in vista di EXPO 2015, il cui tema principale è la sostenibilità, non poteva restare insensibile di fronte all’emergenza di quei tanti (troppi) bambini, figli innocenti della crisi, che vivono dei seri disagi alimentari. A lanciare l’allarme era stato qualche tempo fa l’Assessore all’Educazione Francesco Cappelli, a lungo dirigente scolastico delle scuole Parco Trotter, realtà tra le più multietniche della città. “Alcuni bambini delle scuole elementari di Milanoaveva sostenuto con viva preoccupazione Cappelli  “consumano un solo pasto completo. Quello delle mense scolastiche”.  A ciò aveva fatto seguito l’ impegno formale a intervenire per arginare questa grave emergenza di nuovo povertà.

Qualche giorno fa, il Comune di Milano e Milano Ristorazione, l’ente erogatore dei pasti nelle mense scolastiche milanesi, hanno lanciato un’iniziativa – che  prenderà il via a breve- intesa a combattere lo spreco alimentare ed aiutare (con discrezione e naturalità) quei bambini i cui genitori attraversano momenti di difficoltà economica. E se il progetto rimane ancora senza un nome ufficiale (circola “La s-porta a casa“) la sostanza è molto chiara: consentire ai bambini di portare a casa quello che non mangiano a scuola. Ovvero fornire alimenti buoni e sani per un consumo domestico a chi si trova in una situazione -anche temporanea- di difficoltà, avviando una gestione degli avanzi razionale e riducendo gli inutili sprechi.
Un’ iniziativa che Buone Notizie ha voluto commentare con Gabriella Iacono, Presidente di Milano Ristorazione.

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Presidente Iacono, quante sono le scuole che hanno aderito all’iniziativa?
Attualmente l’iniziativa è ancora da lanciare pertanto in teoria le scuole potrebbero essere tutte tenga presente che l’adesione sarà su base volontaria quindi le scuole che voglio partecipare lo indicheranno.

In una fase iniziale, i bambini potranno portare via solo  frutta, pane e dolci. Giusto?
Sì, i dolci, nello specifico, sono muffin e budino, ovvero prodotti confezionati non deperibili.

Come verranno incartati i cibi? Sono previsti sacchetti di plastica riciclabile?
Si, il sacchetto che stiamo valutando è in materiale plastico “foderato” ovvero riutilizzabile pensato per durare a lungo e conservare al meglio l’integrità dei prodotti che se lasciati senza protezione nelle cartelle o negli zaini potrebbero subire danni. Il contenitore avrà anche un nome che ne descriva immediatamente la funzione.
La plastica di per sé è riciclabile.

Avete previsto per il futuro la possibilità di asportare altre tipologie di alimenti?
Dipende se in assortimento ci saranno altri prodotti che garantiscano la possibilità di essere trattati nel rispetto di tutte le condizioni igienico sanitarie.

Quali sono i limiti e gli ostacoli maggiori che bisogna affrontare per introdurre un servizio del genere nelle scuole?
A parte il rispetto delle normative igieniche, nulla dal punto di vista di Milano Ristorazione. I limiti sono dettati dall’accoglienza della nostra proposta nelle scuole. Sono, infatti, gli insegnanti ed i dirigenti scolastici che conoscono la propria realtà e sanno come e ove operare per andare incontro alle situazioni di eventuale disagio.

Un’ultima domanda. Per quanto si vada diffondendo in Italia, la pratica del doggy bag suscita ancora imbarazzo e resistenze di tipo culturali (molti si vergognano a chiedere una borsa con gli avanzi). State pensando di portate avanti iniziative e campagne di sensibilizzazione per insegnare ai bambini a superare queste resistenze e a raccogliere con naturalezza il cibo non consumato? E se si, sarà coinvolta anche Milano Ristorazione o sarà solo compito delle scuole?
A tale proposito vorrei fare un po’ di chiarezza in merito al meccanismo dell’iniziativa. In effetti, la scelta di portare a casa del cibo non sarà una affidata autonomamente e spontaneamente al bambino. Saranno le scuole, i dirigenti scolastici, gli insegnanti i veri protagonisti di questa distribuzione.
Sono loro che conoscono i bambini e le famiglie da cui provengono e che hanno quindi la sensibilità e la delicatezza di operare in maniera tale che i bambini non si sentano in imbarazzo. Milano Ristorazione è protagonista nella misura in cui ha individuato una modalità comunque idonea sotto profilo igienico sanitario grazie all’uso di un contenitore personalizzato.

 

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Valentina Marchioni

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