Tante casette disseminate tra le vie, negozi, ristoranti: non c’è niente di platealmente strano a Wiedlisbach, a parte l’aspetto e l’atmosfera vintage e una popolazione per la stragrande maggioranza con i capelli bianchi. In realtà, però, Wiedlisbach – il sottotitolo, se fosse lecito, reciterebbe “Dementiavillage” – è un atipico villaggio svizzero costruito su misura per anziani malati d’Alzheimer.

Per il visitatore esterno, passeggiando per le vie di Wiedlisbach l’impressione è effettivamente un po’spiazzante e viene il dubbio di aver viaggiato nel tempo : sembra infatti di entrare in una cartolina degli anni Cinquanta dove tutto è rigorosamente retrò. L’obiettivo, ovviamente, è lungi dall’essere puramente decorativo: il villaggio vuole infatti coccolare i suoi pazienti (o abitanti?) assecondando la loro naturale tendenza ad “andare a ritroso” e offrendo al tempo stesso la possibilità di condurre una vita che si avvicini il più possibile a parametri di normalità. Il villaggio ha aperto da poco i battenti e ha il suo punto di riferimento in una realtà analoga, Hogeweyk, creata cinque anni fa in Olanda.

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Hogeweyk è una sorta di “villaggio nel villaggio” situato nel cuore della cittadina olandese di Weesp. Il progetto, realizzato dallo studio architettonico olandese Molenaar&Bol&VanDillen è stato in realtà concepito negli anni Novanta da una religiosa – Yvonne van Amerongen – ed è strutturato per consentire a chi soffre di demenza senile di condurre una libera ma al tempo stesso sicura. La recinzione e la monitorabilità delle strade, esorcizzano i naturali rischi a cui va incontro il malato d’Alzheimer con la sua attitudine a deambulare, i ristoranti e i bar creano e incrementano normali occasioni di convivialità, le case accolgono senza rinchiudere con i loro arredi diversificati e lontani anni luce dall’uniformità asettica delle cliniche. A Hogeweyk le case ospitano dalle sei alle otto persone (pazienti e assistenti in abiti rigorosamente civili) e perché gli arredi si avvicinino il più possibile al vissuto quotidiano dei pazienti, gli stili decorativi delle abitazioni sono addirittura sei.

Markus Vogtlin, l’imprenditore svizzero che si è fatto promotore della realizzazione di Wiedlisbach, ha studiato attentamente il villaggio olandese di Hogeweyk, reinterpretandolo liberamente. “Chi soffre di demenza senile è spesso scontroso e aggressivo: le persone che ho incontrato a Hogeweyk mi sono invece sembrate rilassate e felici.

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Martina Fragale

Martina Fragale

Giornalista pubblicista dal 2013 grazie alla collaborazione con BuoneNotizie.it, di cui oggi sono direttrice. Mi occupo di temi legati all’Artico e ai cambiamenti climatici; come docente tengo corsi per l’Ordine dei Giornalisti e collaboro con l’Università Statale di Milano.

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