«Quale giorno vorreste cancellare dalla vostra vita?», hanno chiesto ai malati di un ospedale londinese. Quello della diagnosi infausta, è stata la prima risposta. Un verdetto di tumore, per esempio, è una fucilata che piega le gambe. Ma la malattia non porta via emozioni e sentimenti: il medico può gettare un ponte tra l’imbarazzato silenzio del paziente e il benefico rumore dell’esistenza. Come dev’essere questo medico? «Deve capire la sofferenza», ripete da anni il grande oncologo Gianni Bonadonna. E qual è la prima cosa da fare? «Sostituire la parola paziente con la parola persona», dice Umberto Veronesi…

Condividi su:
BuoneNotizie.it

BuoneNotizie.it

Dal 2001, BuoneNotizie.it raccoglie e pubblica notizie positive e costruttive per farti riscoprire il piacere di essere informati. Crea la tua dieta mediatica e scopri cos'è il giornalismo costruttivo.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici