Il referendum sul taglio dei parlamentari rimandato di sei mesi è ora alle porte.

 

Il referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari, previsto inizialmente per il 9 marzo 2020, e posticipato al 20 e 21 settembre a seguito della pandemia Covid, è stato indetto per approvare o respingere la legge di revisione costituzionale. In particolare tre articoli come da titolo “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari”.

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I numeri del referendum sul taglio dei parlamentari

Il testo di legge, approvato in via definitiva già in data 8 ottobre 2019, prevede il taglio del 36,5% dei componenti di entrambi i rami del Parlamento. I seggi della Camera passerebbero da 630 a 400. I seggi elettivi del Senato da 315 a 200. Il referendum coprirà anche la Circoscrizione Estero: i deputati passerebbero da 12 ad 8 e i senatori da 6 a 4.
La riduzione dei senatori comporterà anche la riduzione del numero minimo di senatori eletti da ogni Regione. In caso di conferma della legge si passerà da un minimo di 7 rappresentanti a un minimo di 3. Le uniche eccezioni saranno il Molise e la Val d’Aosta, che manterranno rispettivamente un minimo di 2 senatori la prima e 1 la seconda.

Quando e chi voterà al referendum?

Al fine di evitare assembramenti, le votazioni per il referendum sul taglio dei parlamentari si svolgeranno in due giornate. Il 20 settembre sarà possibile esprimere la propria preferenza dalle ore 7:00 alle ore 23:00, mentre il 21 settembre dalle ore 7:00 alle ore 15:00.
Al referendum costituzionale potranno votare tutti i cittadini italiani che alla data del 20 settembre abbiano compiuto i 18 anni. Saranno ovviamente necessari: un documento d’identità in corso di validità e la tessera elettorale.

Come si voterà al referendum sul taglio dei parlamentari?

Agli elettori sarà consegnata una scheda elettorale con la domanda per cui si è chiamati al voto:

“Approvate il testo della legge costituzionale concernente -Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari-, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana – Serie generale – n.240 del 12 ottobre 2019?”

Sarà sufficiente segnare una croce: sul “Sì”, se si è favorevoli alla riforma proposta; sul “No”, se si intende bocciare la modifica costituzionale. Barrando entrambe le caselle il voto sarà nullo.
Si ricorda che essendo un referendum confermativo, non sarà necessario il raggiungimento del quorum; ovvero non sarà necessario il voto del 50%+1 degli aventi diritto.

Perché votare “Sì”?

La riforma sul taglio dei parlamentari porterà, secondo gli esperti pro-riforma, a un risparmio di circa 100 milioni di Euro l’anno, prendendo in considerazione anche indennizzi e rimborsi. Secondo gli schieramenti politici favorevoli alla riforma, i quasi mille parlamentari (945 per l’esattezza) sono troppi per l’Italia. Il taglio potrebbe rendere quindi più efficiente il lavoro dei due rami del Parlamento mettendo la parola “fine” ad un’eccessiva frammentazione, anche all’interno degli stessi partiti, e quindi a dibattiti infiniti.

Perché votare “No”?

Una delle motivazioni principali è il calo della rappresentatività. Il taglio dei parlamentari porterebbe un singolo parlamentare a rappresentare una maggior fetta di popolazione, e le minoranze sarebbero ancor meno rappresentate di quanto lo siano ora. Da non sottovalutare che al Senato le Regioni più piccole sarebbero le più penalizzate. Ovviamente, per gli esperti anti-riforma, il taglio dei parlamentari porterà ad un risparmio molto inferiore ai 100 milioni di Euro.

Referendum sul taglio dei parlamentari: stato attuale ed eventuale approvazione della legge

L’Italia, sebbene sia il secondo Paese in Europa per numero di parlamentari assoluto (primo in classifica il Regno Unito), non lo è per numero di parlamentari rispetto al numero di abitanti. In questi due grafici si può facilmente intuire la posizione dell’Italia in Europa per numero di parlamentari allo stato attuale.

Referendum taglio parlamentari - STATO ATTUALE grafico

Il grafico seguente mostra invece quale sarebbe il rapporto tra popolazione e rappresentanti rispetto agli altri Paesi europei, se la legge proposta nel referendum venisse approvata, e quindi vincessero i Sì.

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Paolo Guidali

Paolo Guidali

Paolo Guidali, blogger e aspirante pubblicista. Ha scritto per Varese Press e oggi collabora con BuoneNotizie.it grazie allo stage annesso al percorso di formazione dell'Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo per diventare giornalista pubblicista.

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